Mattarelli, il mio impegno in politica e le mie priorità

Perchè impegnarsi in politica in questo periodo di crisi nera dei partiti e dello loro credibilità? Me lo sono chiesto più volte, senza darmi una risposta chiara. Non voglio però arrendermi al fatto che la politica debba essere considerata una cosa “sporca” da cui tenersi alla larga…

Ricordo, al contrario, che Papa Paolo VI affermava che “la politica è il gesto più alto di carità”, ricordo anche i ripetuti incitamenti della Chiesa Italiana ad un rinnovato impegno responsabile dei cristiani nel sociale e nell’impegno politico. Di fronte a queste sollecitazioni, come cristiano, non posso rimanere insensibile e voglio credere che sia ancora possibile impegnarsi in politica con lo stesso spirito generoso e gratuito come quello che mettiamo nel volontariato, sia esso sociale o culturale…

CambiaForlì è una lista civica dove questi ideali sono la base del nostro agire: non sono alla ricerca di un consenso personale, per ottenere qualcosa, qualche posto o peggio qualche poltrona: tutt’altro. Sono solo animato dal desiderio di dare il mio contributo per tentare di cambiare alcune situazioni che penalizzano – guarda caso – i più deboli, quelli che non riescono a fare la voce grossa, quelli che faticano a stare al passo con gli altri…

Mi riferisco a:

1) politiche per la famiglia, con interventi decisi a sostegno della natalità, delle famiglie numerose e delle famiglie con disabili o anziani nel nucleo famigliare, nel segno tracciato dal Fattore Famiglia

2) politiche di sostegno alla libertà educativa, con progetti che considerino la scuola paritaria sullo stesso piano di quelle comunali: già qualcosa si fa con la scuola dell’Infanzia, ma troppo poco, considerando che il Comune di Forlì spende circa 6.000 euro all’anno per un bimbo nelle scuole comunali e il contributo che viene dato alle paritarie è appena di 700 euro. E poi è necessario cominciare a estendere le politiche di sostegno alla scuola elementare e media….

3) politiche per i giovani: a Forlì ci sono appena due centri di aggregazione giovanile. Pochissimo di fronte al bisogno di opportunità per adolescenti. In questo ambito c’è la Chiesa che fa tantissimo, tutto a livello di volontariato (Azione Cattolica – Agesci – GS e tanto altro…): serve un progetto giovani comunale chiaro, efficiente, che risponda ai bisogni dei nostri ragazzi, magari anche in collaborazione con le scuole pubbliche (progetti pomeridiani…) e in sinergia con la stessa Diocesi, proprio adesso che sta per essere lanciato il Sinodo dei Giovani

4) politiche a sostegno delle persone diversamente abili a scuola: ogni anno calano progressivamente le ore degli insegnanti di sostegno e degli educatori: bisogna mettere un freno a questo abbandono dei nostri ragazzi disabili, hanno gli stessi diritti degli altri e non è possibile tagliare questi costi in maniera così disinvolta.

5) politiche per l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità: dopo la scuola superiore, a parte qualche progetto formativo con Techne, molti giovani diversamente abili rimangono a casa, perchè mancano fondi per il loro inserimento in laboratori socio-occupazionali. Questo non è accettabile: bisogna trovare nuove risorse (magari in collaborazione con la Fondazione Carisp) per invertire la rotta e dare a tutti opportunità aggregative e relazionali.

E’ ovvio che quanto appena accennato non è esaustivo per cambiare la nostra società: ci sono problemi enormi legati al lavoro, alla crisi delle imprese, alle tassazioni comunali troppo onerose, al degrado del Centro Storico, alla mancanza di politiche infrastrutturali….  Mi riferisco a questi temi solo perchè sono solo più vicini alle esperienze che ho sempre vissuto fin da giovane; se avrò un ruolo nel governo della nostra Forlì, mi impegnerò, con l’entusiasmo di sempre, per offrire in questi ambiti il mio contributo.

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Gigi Mattarelli

Gigi Mattarelli è legale rappresentante dell'agenzia di pubblicità Grafikamente, oltre che giornalista pubblicista da circa 30 anni, con una predilezione spiccata per la comunicazione sociale. E' direttore responsabile della rivista "Percorsi Solidali" edita dalla stessa Grafikamente, che da quasi 10 anni racconta storie di volontariato, cooperazione e associazionismo locale. Nel tempo libero dà sfogo alle sue grandi passioni, ovvero la bicicletta, il tifo per l'Inter e la venerazione per un gruppo musicale "cult" italiano, i Nomadi. E' autore dei volumi "C'era un volta un re bisre, bisconte, binè..." che ricorda la figura di don Amedeo Pasini, "Forlì&dintorni su due ruote" (ovvero 20 percorsi in biciletta alla scoperta della Romagna). "Il ruggito del Leone" (dialoghi con Romano Baccarini), "Un sorriso contagioso" (che racconta la storia di Luca Berardi, atleta forlivese campione di nuoto e sci nordico) e "Innamorata di Dio. Bendetta Bianchi Porro raccontata ai ragazzi".