Finalmente il Pd parla di identità. Astenersi perditempo

Appello di Della Pasqua e Plumari

di Nicola Della Pasqua e Lorenzo Plumari*

Lunedì 7 novembre si è ufficialmente aperta la fase congressuale del Partito Democratico. Non un Congresso come tutti gli altri, ma un vero e proprio Congresso costituente, un processo aperto e partecipato per arrivare a un nuovo PD. Un percorso che dovrà essere incentrato innanzitutto sull’identità, da ritrovare e ridefinire, e sui temi cardine della nostra azione politica futura. Solo dopo dovrà venire l’elezione del nuovo segretario. Dunque, senza avere un atteggiamento di sufficienza, perché oggi non possiamo bastare a noi stessi, dobbiamo essere in grado di aprire seriamente la nostra casa a chi si rivede nei valori e negli ideali di centrosinistra, nel territorio cesenate così come a livello nazionale.

La radice profonda della crisi del PD va ricercata non nella persona dei suoi segretari, ma nella poca chiarezza della sua linea politica. Per questo oggi, dopo la sconfitta del 25 settembre, abbiamo bisogno di capire con nettezza quale parte della società vogliamo rappresentare e come intendiamo farlo, con quali idee e proposte. Noi siamo convinti che per un partito di sinistra tra le priorità ci debbano essere senza alcun dubbio il lavoro, l’ambiente, la sanità e l’istruzione pubbliche. Così come una forte e decisa lotta alle disuguaglianze, in drammatica crescita anche a causa di un ascensore sociale che in Italia è fuori uso ormai da diversi anni. Sono tanti, troppi, i giovani con lavori intermittenti e contratti da fame, che spesso scappano all’esterno alla ricerca di un futuro migliore. Dobbiamo poi continuare a tenere alta l’attenzione sui diritti civili, specialmente con questa destra regressiva al governo, ma dobbiamo darci un chiaro posizionamento anche sui diritti sociali per rispondere alla drammatica crisi economico-sociale che cittadini, famiglie e imprese stanno attraversando, con un’inflazione galoppante e un caro bollette spropositato.

Su alcuni temi il nostro partito è riuscito a trovare nei suoi quindici anni di storia una sintesi vera, pensiamo per fare un esempio al progetto europeo, ma su altri ancora no. Uno su tutti il tema dei diritti sociali. E oggi se vogliamo proporre ricette economiche credibili non possiamo non partire da una messa in discussione del modello economico capitalista neoliberista, con l’obiettivo di riformarlo e trasformarlo. Tanto più perché oggi al governo c’è una destra che fonda le proprie proposte economiche su questo modello che si è rivelato fallimentare già dalla crisi del 2008 e che, coerentemente con i propri principi, vuole tornare indietro sulle politiche di redistribuzione, nella lotta all’evasione, nel contrasto ai cambiamenti climatici, nella promozione dei diritti civili.

Un grande partito che si batte per la giustizia sociale è anche il modo migliore per fare opposizione al governo Meloni e per tornare a catalizzare un elettorato deluso. Siamo infatti convinti che in quel quasi 40% di astensione ci siano molti elettori delusi dal PD. È quello il primo e vero campo largo della sinistra. Un campo largo che deve riuscire a farsi interprete di un’idea trascinante di società.

In questi anni difficili il Partito Democratico si è dimostrato il partito della responsabilità, si è preso sulle proprie spalle i momenti di crisi e si è fatto trovare pronto a prendersi carico del Paese. Questo per noi è un grande merito, che non rinneghiamo, ma ora è giunto il momento delle idee grandi, del coraggio e dell’azione politica, partendo da un lavoro serio di ricostruzione. Questo implica preparazione, progettazione, approfondimento, ascolto attento della società e dei corpi intermedi, idee, tempi di riflessione e confronto.

A poterlo fare siamo solo noi. Non chi si fa oggi paladino della sinistra italiana e che non prevede al suo interno nessuna discussione ma solo scelte calate dall’alto. Come non potranno farlo coloro che si professano di centrosinistra e, sempre più, strizzano l’occhio a destra. In questa fase serve un fronte comune nel PD, l’unico partito che non è proprietà di nessuno, se non dei suoi iscritti, militanti ed elettori.

Per questo oggi lanciamo un appello chiaro e forte a chi, nel territorio cesenate, si rivede nei valori di centrosinistra: aiutateci e aiutiamoci a fare di questo percorso costituente del nuovo PD la pagina entusiasmante del tempo davanti a noi.

Questo il link per aderire la percorso di costituzione del nuovo PD: https://congresso.mbase.it

*segretario Pd federazione territoriale e segretario Pd Cesena

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.