«Il trebbo è un momento molto cooperativo: può essere vissuto in diverse declinazioni ma è comunque un’occasione di ‘mettersi insieme’ per ‘lavorare insieme’. C’è un proverbio africano che lo spiega molto bene: ‘io sono noi’. Questo è quello che abbiamo sempre cercato di fare con i trebbi, fin dalla loro nascita, negli anni 90: mettere in comune emozioni, condividere storie, raccontarle e poi andare a cena. E si può proprio dire che i nostri trebbi sono nati sotto il segno della cooperazione, perché li organizziamo da sempre con il mondo cooperativo. E a ben guardare il loro senso più profondo è anche un valore della cooperazione». Luigi ‘Gigio’ Dadina, attore del Teatro delle Albe e presidente di Ravenna Teatro, cooperativa aderente a Legacoop Romagna, spiega il successo che i trebbi continuano a riscuotere.
Pensati e realizzati da Teatro delle Albe-Ravenna Teatro e dal Cisim (spazio creato e gestito dalla cooperativa Libra e dall’Associazione Il Lato Oscuro della Costa), i trebbi – sette spettacoli, dal 2 al 10 giugno – hanno potuto contare su un forte impegno della CMC di Ravenna, che da sempre è impegnata a sostenete la riscoperta dei valori legati alla tradizione e al lavoro, e sul contributo di Coop Adriatica, Cevico, Terremerse, Deco industrie. «È una grande esperienza: la cosa straordinaria è che dalle 19.30, orario in cui si parte in pullman dal parcheggio della Cmc, c’è una passeggiata fino al Cisim, poi lo spettacolo e quindi la cena insieme. E poi è previsto un incontro: ma nonostante questo programma pieno, a mezzanotte non si riesce a mandare via la gente». Per il prossimo anno Dadina ha in mente di mettere mano alla formula dei trebbi, che comunque finora ha sempre funzionato. «Ma continueranno, perché mi dà sollievo raccontare storie a un pubblico che è interessato. Ce lo dimentichiamo, ma le persone hanno bisogno di stare insieme».
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