Nicola Samorì
RAVENNA. La rassegna La meraviglia abita qui: le conversazioni di Classis, in programma presso la sala convegni del museo, sabato 4 novembre, alle ore 11, ospitagli artisti Nicola Samorì e il collettivo CaCO3 con un dialogo sul tema Reinventare il passato nel presente. Modera l’incontro Daniele Torcellini.
Accostando le opere di Nicola Samorì e del collettivo CaCO3 si possono individuare significative assonanze di poetica e di pratica, quanto stridenti dissonanze formali e visive. Per l’uno come per gli altri la storia dell’arte del passato è fonte di stimoli e riferimento culturale con cui confrontarsi per far riaffiorare suggestioni da mettere in discussione, da violare o da reinventare con l’urgenza del presente. Facendo tesoro di raffinate abilità manuali e di un approccio sperimentale nei confronti della materia, come strategie performative di cui le opere esibiscono le tracce, culture figurative consolidate nell’immaginario collettivo cambiano pelle davanti ai nostri occhi. Non potevano essere più diversi i riferimenti: pittura e scultura seicentesche per Samorì, mosaico romano, paleocristiano e bizantino per il collettivo CaCO3; rappresentazione figurativa e sfregio materico per l’uno, astrazione aniconica e parcellizzazione atomistica della materia per gli altri. D’altra parte, categorie consolidate della storia dell’arte, come bidimensionalità e tridimensionalità, spazio reale e spazio rappresentato, vista e tatto, immediatezza e durata, si ridefiniscono, non in termini di opposizione ma di compresenza con equilibri diversi.
Il dialogo tra di loro esplorerà queste ed altre questioni con l’idea di entrare in contatto non solo con le opere, ma anche con i pensieri, le idee e gli immaginari da cui queste scaturiscono.
Nicola Samorì è nato nel 1977 a Forlì e si è diplomato nel 2004 all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Pittore e scultore, nel suo percorso si evidenzia il tentativo di mettere in pericolo forme derivate dalla storia della cultura occidentale: in esse l’apertura del corpo rappresentato e della superficie pittorica si mostrano senza soluzione di continuità e si ha l’impressione che la nascita di una nuova opera comporti sempre il sacrificio di una antica.
Presenta un curriculum rilevante di esposizioni e riconoscimenti. A partire dal 2010 si affacciano nei suoi lavori le prime scorticature del pigmento, processo evidente in tre mostre del 2011: Baroque, LARMgalleri, Copenaghen; Scoriada, Studio Raffaelli, Trento; Imaginifragus, Christian Ehrentraut Gallery, Berlino. L’anno successivo si tiene la sua prima personale in una sede museale: Fegefeuer, Kunsthalle, Tubinga. Con la mostra Die Verwindung, allestita presso Galleria Emilio Mazzoli di Modena nel gennaio 2013, “l’artista ha finito per castigare ciò che aveva composto, giungendo così all’inevitabile e irrinunciabile assassinio della pittura” (Alberto Zanchetta).
Nel 2014 si sono susseguite mostre personali e collettive allo Schauwerk di Sindelfingen, al MAC di
Lissone, alla Kunsthalle di Kiel e negli interrati palladiani di Palazzo Chiericati a Vicenza.
Altre mostre personali a Berlino e Basilea (2018, 2019), Tübingen e New York (2012), Vicenza, Lissone, Kiel e New York (2014), Roma (2016). A fine 2019 tiene la personale Cannibal Trail, presso il Yu-Hsiu Museum of Art, Caotun (Nantou, Taiwan), la prima in Asia; a inizio 2020 allestisce a Napoli, presso la Fondazione Made in Cloister e il Museo Archeologico, il progetto Black Square e in settembre, con la mostra personale In abisso, torna nella sede berlinese della Galerie EIGEN + ART. Nel 2021 viene presentata a Palazzo Fava di Bologna l’antologica dal titolo Sfregi, un percorso di diciassette anni di lavoro in oltre ottanta opere.
Il gruppo CaCO3 nasce nel 2006 su iniziativa di Âniko Ferreira da Silva (Ravenna, 1976), Giuseppe Donnaloia (Martina Franca, 1976) e Pavlos Mavromatidis (Kavala, Grecia, 1979) che, dopo l’esperienza di formazione presso la Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna, condividono e sviluppano un comune percorso di ricerca artistica dove antico e contemporaneo si innestano alla ricerca di nuove prospettive formali.
CaCO3 collabora con diverse gallerie specializzate in arte e design che lo rappresentano in fiere a livello nazionale ed internazionale, inoltre coopera con aziende nel settore architettonico per la realizzazione di opere in ambito privato.
Formula chimica del carbonato di calcio, o calcare (la pietra), il nome CaCO3 si riferisce a una delle materie prime comunemente utilizzate per la creazione di manufatti musivi, rivelando esplicitamente il valore fondamentale che l’elemento materiale riveste nella ricerca del gruppo. Il gruppo opera a Ravenna.
Per informazioni: tel. 0544 473717 oppure www.ravennantica.it
Questo post è stato letto 266 volte