RAVENNA. Sta nella sua capacità di parlare all’uomo dell’uomo l’universalità di Giuseppe Verdi, “musicista della Vita”, come l’ha definito Riccardo Muti.
L’appuntamento che corona la XXXIV edizione di Ravenna Festival è una vera dedica d’amore al compositore che più di ogni altro sa trattare le passioni e i dolori, i pregi e i difetti che ci rendono umani. Venerdì 22 dicembre, alle 20.30 al Teatro Alighieri di Ravenna, il gala verdiano a conclusione della Trilogia d’Autunno vede Muti sul podio della sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza per sinfonie, cori e arie da Macbeth, Il Trovatore, I Vespri siciliani, Simon Boccanegra, La forza del destino, Don Carlo, Otello. In scena raffinati interpreti: Ildar Abdrazakov, Elisa Balbo, Isabel De Paoli, Rosa Feola, Juliana Grigoryan, Vittoria Magnarello, Luca Micheletti, Riccardo Rados e Giovanni Sebastiano Sala. Deco Industrie festeggia la conclusione della Trilogia alle porte del Natale con un dolce omaggio a tutto il pubblico.
Il gala sarà riproposto anche nel cuore delle terre verdiane sabato 23 dicembre, alle 19 nel Teatro Verdi di Busseto, con gli stessi interpreti – ad eccezione di Abdrazakov, a cui si sostituisce Riccardo Zanellato. Lo speciale evento, organizzato dal Festival in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Busseto, è a sostegno di Villa Verdi a Sant’Agata, nel solco di Viva Verdi, le iniziative promosse dal Ministero della Cultura per l’acquisizione e la valorizzazione della casa-museo del compositore. Il concerto a Busseto, per il quale si ringrazia anche Crédit Agricole Italia, sarà trasmesso in streaming gratuito sul sito ravennafestival.live sabato 27 gennaio 2024, in occasione dell’anniversario della morte di Verdi.
“Si cominciò con infinito nostro piacere a piantare un giardino, che in principio fu detto il giardino della Peppina. Poi si allargò e fu chiamato il suo giardino; e ti posso dire che in questo suo giardino vi zareggia or tanto che io son ridotta a pochi palmi di terreno”: Giuseppina Strepponi lo scrive in una lettera alla contessa Maffei nel 1867, descrivendo con ironia e affetto quel suo Peppino che amava profondamente la sua terra e vi dedicava tempo e cure. Sarà proprio uno storico scatto che ritrae il compositore nel giardino della villa a Sant’Agata a fare da scenografia al gala al Teatro Alighieri. La celebrazione di quel “contadino tagliato alla buona”, come Verdi stesso si definiva, si compie secondo l’etica del fare musica così come Riccardo Muti la pratica e insegna alla nuova generazione di musicisti: fedeltà alla partitura, rispetto per le intenzioni dell’autore, studio meticoloso e un laborioso esercizio d’artigianato per la costruzione drammaturgico-musicale dell’opera. Per far “risuonare prassi e saperi che si stanno purtroppo perdendo” e che Muti ha ricevuto da direttori quali Toscanini, Votto e Stabile.
Il concerto a Busseto è l’occasione per il Maestro Muti per inaugurare il restauro conservativo, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, della statua bronzea di Giuseppe Verdi che fu posizionata nella piazza principale del paese nel 1913 (all’epoca fu Toscanini a svelare il monumento). Nella stessa occasione la Strada del Melodramma – stelle che, nella stessa piazza Verdi, commemorano i grandi della storia, fra cui anche Toscanini – si arricchisce di due nuove pietre, dedicate ad Antonino Votto e Riccardo Muti, che di Busseto ha già ricevuto la cittadinanza onoraria nel 1997.
La Trilogia d’Autunno 2023 è realizzata con il sostegno del Comune di Ravenna, della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna; Eni è partner principale di Ravenna Festival.
Info 0544 249244 www.ravennafestival.org
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