Ettore Nadiani a vent’anni dalla morte (di Gabriele Zelli) 

Il 30 gennaio 2025 ricorrerà il 20° anniversario della morte di Ettore Nadiani, nato nel 1905 a Lione in Francia, da genitori forlivesi lì trasferitisi per motivi di lavoro. A soli due anni fece ritorno a Forlì, dove ha vissuto fino alla soglia dei cent’anni. Dopo gli studi in campo artistico iniziò l’attività lavorativa nella Cooperativa Falegnami, rivelando singolari doti come intagliatore ebanista. Fu la spinta per fargli intraprendere una carriera che lo portò ad essere un artista di grandi capacità espressive divenendo celebre a livello nazionale per le sue caricature. Iniziò a dedicarsi alla caricatura dai primi anni ’30 del secolo scorso avviando una fitta serie di collaborazioni con riviste e quotidiani: Il Popolo di Romagna, Il Calcio Illustrato, Il Mattino, il bisettimanale umoristico Marc’Aurelio, Il Pensiero Romagnolo, Il Resto del Carlino, Stadio. Nel 1940 si aggiudicò anche il primo premio al Concorso nazionale di caricatura di Trieste e si cimentò costantemente in questo campo, tanto che fu considerato uno dei cinque più importanti caricaturisti d’Europa. I suoi lavori, vere opere d’arte, sia quelle che rappresentano personaggi forlivesi e romagnoli, sia quelle dedicate a italiani e non famosi nel mondo: Caterina Sforza, Giovanni dalle Bande Nere, Michelangelo, Giuseppe Verdi, Camillo Benso conte di Cavour, Vittorio Emanuele II, Umberto II, Vittorio Emanuele di Savoia, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II, Alessandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Luigi Einaudi, Ronald Reagan, Francois Mitterrand, Margaret Thatcher, Jimmy Carter, Giovanni Pascoli, Guglielmo Marconi, Albert Einstein, Sigmund Freud, Johnny Dorelli, Anna Magnani, Luciano Pavarotti, Marcello Mastroianni, Ornella Vanoni, Charlot, Buster Keaton, Milva, Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Brigitte Bardot, Paolo Rossi, Enzo Bearzot, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Enzo Ferrari, Francesco Moser, Muammar Gheddafi, Indira Gandhi, Enzo Tortora, Enzo Biagi, Carlo d’Inghilterra, Nilde Iotti, Alessandro Natta, Giancarlo Pajetta, Bettino Craxi, Ciriaco De Mita, Marco Pannella, Giovanni Spadolini, Luciano Lama, Riccardo Muti, Cino Ricci, Tonino Guerra, Romano Prodi, Federico Fellini, Alberto Tomba, Pippo Baudo, Maurizio Costanzo, Omar Sivori, Azeglio Vicini, Totò Schillaci, Fausto Coppi, Arturo Toscanini, Secondo Casadei. E l’elenco potrebbe continuare.
Le caricature dei personaggi locali e romagnoli hanno una caratteristica ulteriore che fanno comprendere, da alcuni segni e aspetti, una frequentazione con chi viene ritratto: Aldo Spallicci, Giuseppe Gaudenzi, Angelo Raffaelli, Bruno Angeletti, don Giuseppe (Pippo) Prati, don Bruno Bazzoli, Romeo Zambianchi, Franco Agosto, Mario Colletto, Icilio Missiroli, Angelo Satanassi, Giorgio Zanniboni, Sauro Sedioli, Franco Rusticali, Elio Santarelli, Irene Ugolini Zoli, Stelio De Carolis, Romano Baccarini, Stefano Servadei, Michele Raffaelli, Giovanni Tavoletti, Giorgio Maltoni, Stelio Nanni, Franco Fabbri (medico), Roberto Pinza, Valerio Nati, Ilario Bandini, Pier Giuseppe Bertaccini, Aurelio Angelucci, Mario Vespignani, Lucio Scotto, Alvaro Fiorentini, Leonello Godoli, Achille Galassi, Aurelio Fusaroli, Giuliano Missirini, Giorgio Zagatti, Angelo Braschi, Gianna Nardi Spada, Renato Ascari Raccagni, Antonio Mambelli, Angelo Ranzi, Giovanni Querzoli, Sauro Rocchi, Walter Ronchi, Renato Ruffilli, Rolando Romanzi, Salvatore Gioiello, Giuseppe Goberti, Natale Graziani, Mario Loreti, Paolo Maltoni (autore di commedie dialettali), Ubaldo Marra, Cesare Martuzzi, Publio Marzocchi, Gino Mattarelli, Daniele Masini, Angelo Masini, Fernanda Missiroli, Vittorio Mezzomonaco, Pino Monti, Dino Mengozzi, Francesco Olivucci, Ely Neri, Enzo Pasqui, Arnaldo Pambianco, Pier Claudio Pantieri, Silvano Prati, Michele Savorelli (medico), Sante Solieri, Glauco Servadei, Luciano Succi, Alberto Silvestri, Giulietta Simionato, Tiziano Tampellini, Lucia Benzoni Tupponi, Sergio Tombari, Wilma Vernocchi, Giuseppe Verzocchi, Pietro Zangheri, Sanzio Zoli, Menotti Zauli, Silviero Sansavini, Ercole Baldini, Ottorino Bartolini, Manlio Bartoletti, Neo Bertaccini, Bruno Boari, Laura Borghi, Wanda Burnacci, Eolo Camporesi, Roberto Campisi, Maurizio Camporesi, Ildo Cappelli, Laura Carli, Roberto Casadio, Lorenzo De Antiquis, Diego Fabbri, Tebaldo Fabbri, Sergio Fabbri, Marcello Fiumana, Edelweiss Gagliardi, eccetera, eccetera. Tutte pubblicate nel libro “Album di famiglia” di Daniele Gaudenzi, Edizioni Filograf (1991), una sorta di “enciclopedia dei forlivesi”. 
Sempre a proposito di caricature vanno ricordate quelle dedicate ad alcuni personaggi tipici di Forlì come Galileo Castelli, Aimone Panessa, Augusto Rotondi (Zambutén), Armandino,  Fischietto d’oro, Testa ad videl, il Signor Tedesco. 
La mia caricatura risale al 1989, quando da quattro anni svolgevo le funzioni di assessore del Comune di Forlì. Nadiani in quell’occasione fu sollecitato da Vittorio Mezzomonaco e da Mila Danesi, allora rispettivamente direttore e funzionario degli Istituti Culturali, ma accettò il suggerimento immediatamente perché disse che me la meritavo, perché come amministratore stavo dimostrando di essere bravo, molto serio e coscienzioso (bontà sua!). Fu lo stesso artista che, accompagnato da Mezzomonaco, venne in Municipio a donarmi la caricatura, che aveva addirittura fatto incorniciare dal laboratorio Le Cornici (allora aveva sede in via Dall’Aste a poca distanza dalla sua abitazione di via Merenda), che conservo gelosamente.
Nel 1938 illustrò il libro “L’imperatore dei maghi” di Icilio Missiroli (1898 – 1979), che nel dopoguerra divenne prima direttore de Il Pensiero Romagnolo, periodico del locale Partito Repubblicano Italiano, e questo fece sì che la collaborazione con Nadiani si consolidasse, poi sindaco di Forlì dal 1956 al 1965. Un sodalizio fra i due destinato a durare a lungo. Non a caso quando nel 1977 fu dato alle stampe il volume “Êria ‘d Rumâgna che contiene 50 xilografie originali di Nadiani, i testi che le illustrano dal punto di vista storico furono redatti da Missiroli.
È però sbagliato confinare Nadiani nella sfera dell’esclusivo esercizio del disegno perché va riscoperto come artista di più ampie capacità creative e dotato di un non comune senso del colore. È passato alla storia anche per aver lavorato nel campo della grafica, della cartellonistica e per aver realizzato xilografie sugli usi e i costumi della Romagna del Novecento, nonché altre dedicate ai burattini: Fagiolino, Sganapino, la Pulonia, il dottor Balanzone e il Gendarme. Tutte figure che si stanno dimenticando, mentre le risate che suscitavano le rappresentazioni con queste maschere potrebbero essere motivo anche oggi di divertimento per i più piccoli e, perché no, di sano spettacolo e di speranza per l’avvenire di tutti.
Ettore Nadiani ha dipinto inoltre molti quadri ad olio immortalando edifici e luoghi della città di Forlì: le torri dell’Orologio (o Civica) e Numai, i campanili del Duomo e di San Pellegrino Laziosi, la Chiesa della Santissima Trinità e del Corpus Domini con sullo sfondo la Prefettura, la Rocca di Ravaldino, gli archi rinascimentali di corso Diaz, Porta Schiavonia, piazzetta Moro Petruccio, l’ex Sferisterio (Borgo Cotogni), i corsi Garibaldi e Diaz con in primo piano Palazzo Mangelli, le vie degli Orgogliosi, Mazzolini, Ciceruacchio, Placucci, Romanello, Sassi, Volturno, Giove Tonante, Mastro Pedrino, Maroncelli, Anita Garibaldi, Santa Croce, dei Mille, del Signorino, i vicoli San Domenico e Matteucci, oltre a molti altri scorci suggestivi di Forlì.

Tra la fine del 1942 e gli inizi del ‘43 elaborò una serie di cartoncini (I nostri soldati, Buon anno, etc.) per la Casa editrice Ballerini e Fratini di Firenze. A partire dal 1953 iniziò a collaborare con La Piè, la  rivista creata da altro storico personaggio della Romagna come Aldo Spallicci (1886 – 1973), per la quale ha realizzato ben cinquantacinque straordinarie e inconfondibili copertine. Notevole anche la sua produzione di manifesti e locandine. 
Nel 1964 allestì una sua mostra personale alla Galleria Mantellini, che aveva sede in corso della Repubblica, sotto il loggiato delle case popolari a fianco dell’Hotel della Città, e nel 1974 nella Sala Garzanti dell’omonima Fondazione che in città svolgeva un’intensa attività culturale. Altre esposizioni da segnalare quelle del 1976 a Palazzo Albertini e del 1982 all’Oratorio di San Sebastiano. 
Siccome è impossibile elencare tutti i volumi che contengono caricature e opere di Nadiani, si citano quelli più noti, a partire dalla monografia del 1976 che in copertina porta solo il nome dell’artista, poi “Una matita” con testi di Vittorio Mezzomonaco e Elio Santarelli (1986) e “Una sintesi”, con testi di Sergio Tombari, Elio Santarelli e Gastone Gattelli (1997). Vittorio Mezzomonaco curò anche il catalogo di una mostra che si tenne all’Oratorio di San Sebastiano negli anni ’90. L’ultima esposizione con sue opere risale al 2016 in una sala di Palazzo Romagnoli. I curatori Flora Fiorini e Orlando Piraccini, in collaborazione con Sergio Spada, scelsero opportunamente come titolo della mostra, che ebbe successo, “Non solo caricature, omaggio a Ettore Nadiani”, proprio per evidenziare tutti gli aspetti della sua vita artistica.
Va ricordato che dal 1968 è allestita, all’interno del Palazzo del Merenda, una “saletta Nadiani” con opere dell’artista forlivese (olii, xilografie a colori con alcuni stampi originali in legno, disegni, caricature, bozzetti di manifesti…) proprio adiacente a un identico locale dedicato alla rivista La Piè, entrambi da troppi anni non agibili da parte del pubblico. 
Cosa si organizzerà nel corso di questo anno per ricordare Ettore Nadiani? Mi auguro che le iniziative siano molteplici. Per intanto è in programma una mostra che verrà inaugurata il 22 febbraio p.v., l’Oratorio di San Sebastiano, allestita con il concorso di più associazioni su idea di Ugo Berti e Maurizio Zattoni. In questo contesto dovrebbe essere anche ricordato Elio Santarelli, di cui ricorre il 15° della morte, che con Nadiani aveva stabilito un’importante collaborazione, come si può evincere, per esempio, dalla pubblicazione “Terza Pagina. I medaglioni de ‘Il Pensiero Romagnolo’ 1987-1994″ a cura di Rino Casadei e Mario Proli, edito nel 2007 dall’Associazione Mazziniana Italiana, Sezione”Giordano Bruno” di Forlì, dove sono riportati i più importanti articoli che settimanalmente Santarelli ha scritto per il periodico repubblicano, tutti illustrati da Ettore Nadiani.

Caricatura di Gabriele Zelli di Ettore Nadiani

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).