

RAVENNA. Era il 1994 quando la Compagnia Monica Francia metteva in scena Fragole e Sangue; trent’anni più tardi, quell’esperienza è il punto di partenza per uno nuovo spettacolo, una riscrittura in prospettiva epico-femminista.
Domenica 29 giugno, alle 21 alle Artificerie Almagià, debutta Fragolesangue di Zoe Francia Lamattina, Ida Malfatti e Monica Francia. Esito del progetto di ricerca coreografica transgenerazionale archivia e intrecciato al ciclo di laboratori Allenamenti, Fragolesangue – il cui titolo richiama il classico film di Stuart Hagmann del 1970 sulla controcultura americana e sulle proteste studentesche – è uno scontro con un’altra epoca poetico-politica, un passato non ancora finito e già futuro. Il suono che anima la performance è un montaggio di frammenti di film romantici dello scorso millennio: voci, musiche, silenzi e rumori cinematografici evocano ciò che è invisibile e trasformano ciò che è visibile. Lo spettacolo è una produzione di Ravenna Festival e Nanou Associazione Culturale ETS, con la collaborazione di AMAT e Comune di Pesaro per RAM – Residenze Artistiche Marchigiane e il sostegno di Corpo Giochi ASD, Ravenna Teatro e Cantieri Danza.
La produzione per quattro attori-danzatori dal titolo Fragole e Sangue vinse il “Concorso Iceberg” e partecipò alla Biennale Giovani 1994 a Lisbona. Quell’ormai storica tappa nel percorso della Compagnia Monica Francia ha incrociato le rotte di Allenamenti, ciclo di appuntamenti laboratoriali gratuiti che offrono a tutti l’occasione per ogni corpo di attivare sensibilità e movimenti extra-quotidiani. Per partecipare non c’è nessun limite di età e soprattutto non è necessario avere un bagaglio di esperienze pregresse, perché l’obiettivo è sperimentare il ribaltamento di azioni quotidiane quali sguardi, posture e voci, trasformando le abitudini di movimento alla scoperta di altre modalità di azione e relazione, così accedendo anche a una differente esperienza percettiva. I laboratori hanno anche l’effetto di aprire l’intero processo creativo, dato che il pubblico viene chiamato a prendere parte in modo inedito allo spettacolo: le partecipanti al progetto siedono infatti tra gli spettatori, “agitando” la visione e rimettendone in discussione il ruolo e la posizione.
Lo spettacolo e i laboratori sono a loro volta parte di un processo più ampio e stratificato che coinvolge tutto il cast dello spettacolo. Nato nel 2021, archivia è un progetto di ricerca coreografica che intende trasmettere e trasformare il repertorio di pratiche e di partiture prodotto tra gli anni Ottanta e i primi Duemila da Monica Francia, attiva nella ricerca coreografica dal 1977. Nel 1994, Francia ha fondato a Ravenna l’associazione Cantieri di Fine Millennio, oggi Cantieri Danza; come curatrice ha inventato operazioni di contaminazione culturale tra cui festival Lavori in Pelle, festival Ammutinamenti, Vetrina della Giovane Danza d’Autore, Danza in Vetrina, Incursioni di Danza Urbana. Dal 2003 si dedica alla trasmissione di pratiche corporee, ideando il metodo CorpoGiochi. Sua figlia Zoe, artista e performer, ha creato archivia per manomettere il dispositivo normativo della memoria e dell’eredità, scardinando il principio museale per rimettere invece in circolo il materiale in un sistema che traccia la trasformazione dei corpi e del repertorio. Si compone di sessioni di ripetizione delle pratiche e delle partiture trasmesse e di intense assemblee di riscrittura che inventano nuove composizioni, nuove narrazioni e nuovi nomi utili a dare nuova vita al repertorio. Il metodo di riscrittura è messo a fuoco dal punto di vista coreografico da Zoe Francia Lamattina e dal punto di vista teorico da Ida Malfatti, ricercatrice, performer e dramaturg.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
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