Piazza della Libertà: l’opposizione rischia

Il Comune teme l'effetto flop e ci sta concentrando molte energie. L'obiettivo è farla vivere e l'impressione è che saranno organizzate iniziative a getto continuo dall'inaugurazione fino alla primavera 2019. Se funzioneranno i detrattori avranno una pistola scarica

Brutte notizie per l’opposizione. In Comune su piazza della Libertà temono l’effetto flop e stanno concentrando molte energie per evitare che questo succeda. Il che mi fa pensare che, dalla prossima primavera, metteranno in campo una potenza di fuoco che permetterà tranquillamente di arrivare al giugno dell’anno successivo (quello delle elezioni amministrative) con la piazza utilizzata quasi a getto continuo.

L’obiettivo è dare continuità. Subito. Evitare quello che successe per il nuovo giardino pubblico. All’inaugurazione ci andarono tantissime persone e il giudizio fu positivo.  Molto. Poi, via via, l’interesse è scemato per un motivo molto semplice: non ci fu organizzato niente.

Questa volta hanno deciso che non sarà così.Ancora non è chiaro su cosa ospiterà. Per il momento ci sono tre cose certe. Innanzitutto lo spazio per i bimbi. Poi è fuori di dubbio che lo spazio diventerà il fulcro di “Piazze di cinema”. Infine nel dicembre 2018 per un mese è certo che ospiterà una mega pista per il pattinaggio sul ghiaccio alla quale si potrebbe accedere gratuitamente (se ne parla). Se così fosse è facile immaginare che avrebbe un grandissimo successo e garantirebbe una grandissima affluenza.

Si ragiona poi su tante altre cose. Alcune non le condivido. Come, ad esempio, l’organizzazione sporadica di iniziative sportive. A mio avviso sarebbe sbagliato anche spostarci il mercatino degli agricoltori che ora è di fronte al Caps. Piazza della Libertà è uno spazio che si presta ad ospitare mercatini. Ma quello in particolare non so se sarebbe adatto.

Però, al di là, del successo delle singole iniziative, la tendenza è abbastanza chiara: fate molte cose. E, alla fine, la quantità pagherà. E, se così sarà, verrà depotenziata buona parte dell’opposizione. È  vero. Ci sono state difficoltà. Ritardi. Errori. Tutto quello che volete. Ma alla fine se la piazza sarà bella e, soprattutto, se sarà fatta vivere tutto quello che è successo rischia di essere dimenticato.

E il cerino in mano resterà all’opposizione. Non a tutta. Ma a quella che si è concentrata soprattutto su piazza della Libertà lasciando un’autostrada a quelli che pensavano ad altro. Forse sbaglio, ma credo che ancora la politica debba passare dal radicamento sul territorio che necessita della presenza di una rete di persone che poi sono quelle che fanno una sorta di porta a porta.

Adesso, invece, in molti pensano di ovviare con i social. Sono uno strumento importante e con il passare degli anni lo saranno sempre di più. Ma ancora sono imperfetti. La piazza virtuale non esiste. C’è invece solo un club. Si parla sempre alle stesse persone che poi, in linea di massima, sono quelle che condividono il tuo pensiero.

Serve qualcosa di diverso, come, ad esempio, la sponsorizzazione  (Faggiotto docet), ma ancora credo non sia sufficiente per scalzare i risultati che, invece, possono arrivare grazie al radicamento sul territorio.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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