Patrignani resta in gioco

Le riflessioni di Varro dopo il partecipato convegno della Confcommercio

Varro vorrebbe occuparsi di politica nazionale. Ma fatica. Essenzialmente per due motivi. Innanzitutto questa campagna elettorale non gli in piace. In secondo luogo perché è attirato da quelli che succede a Cesena. Quindi è naturale una riflessione dopo il partecipatissimo convegno della Confcommercio.


Nei giorni scorsi Varro ha assistito alla proiezione televisiva de “Il Grande Gigante Gentile” un bel film d’animazione di Steven Spielberg. Racconta di una bambina orfana, Sophie, che viene rapita da un gigante: GGG, appunto, non sveglissimo, leggermente dislessico e maldestro, ma in fondo simpatico. Sophie e GGG, diventati amici, avvisano la Regina d’Inghilterra di una minaccia e salvano l’Inghilterra.

 


Guardando il film (Varro non ha figli e finge che i cartoni animati piacciano moltissimo al gatto, che però ogni volta si mette a ronfare dopo 2 minuti) è stato facile pensare come anche a Cesena servirebbe un eroe così, utile per salvare la nostra città dalla minaccia di avere, dopo la dittatura comunista ormai decennale di extragel Lucchi, un nuovo dittatorello cresciuto a Feste dell’Unità e letture della Pravda.


È lo stesso incubo che vivono ogni notte i leaderini del centrodestra cesenate, svegliandosi sudatissimi e terrorizzati. “Un altro cattocomunista no!” farfugliano “Servirebbe proprio un eroe senza macchia a senza paura, un Grande Gigante per batterlo”.
Pensa che ti ripensa, i leaderini destrorsi nei giorni scorsi hanno trovato la risposta. È capitato quando sono entrati al Da Vinci di Cesenatico, durante l’assemblea della Confcommercio organizzata da AVgusto Patrignani e Giorgione Piastra. Lì sono stati travolti dalla vista di 600 persone accorse per ascoltare le parole del loro AVgusto. “600 persone! Quando mai le abbiamo viste assieme. Chi ha doti così chiare di leadership da richiamarle, è il nostro uomo!”. Certo, sarà meglio che nessuno spieghi ai leaderini del centrodestra che in sala al Da Vinci c’erano quasi solo pensionati attratti da un ricchissimo buffet e che i cesenati erano più o meno 50, mentre il resto delle truppe proveniva da tutta la Romagna e anche da Bologna, che cotanto impegno è costato mesi di lavoro e molti molti euro di pagine pubblicarle sui giornali locali.

Ma cosa importa, in fondo è bello aver individuato “il Grande Gigante Ganzo” (così è stato subito ribattezzato AVgusto per il capello cotonato e tinto). Il Politburo destrorso rappresentato al Da Vinci (Antonellona Celletti, Iacopo Morrone e Enrico Sirotti Gaudenzi soprattutto) ne ha potuto infatti apprezzare le doti organizzative, quelle di direzione, l’evidente abitudine a calcare il palco. Certo AVgusto non è proprio caratterizzato da un linguaggio fine e forbito, spesso tende alla scorciatoia dialettica, è pronto su quei due o tre temi in tutto (la necessità di diminuire le tasse e la burocrazia ai commercianti; quella di garantire la massima sicurezza a commercianti ai quali siano state sforbiciate le tasse; la centralità ideologica di “Romagna mia”), è ormai vicino ai 70 e quindi non è un gran investimento per il futuro, ma insomma, non si può mica guardare il pelo nell’uovo! Ecco quindi che il Grande Gigante Ganzo è servito sul piatto d’argento della candidatura a sindaco del 2019. Lui non è convintissimo (già nel 2009 e nel 2014 gli proposero la stessa cosa per poi cambiare idea a favore di Italo Macori e Gilbertino Zoffoli e senza mai spiegargli il perché) ma il GGG è molto attratto dalla cosa.

 

Corrado Patrignani


Il problema vero sarà raccontare la novità a Marcone Casali (che alla candidatura a sindaco almeno in salsa leghista ci aveva fatto la bocca, anche perché da solo le preferenze per entrare in Consiglio comunale non le prenderà mai più) e a quel Fabrizio Faggiotto, i cui amici hanno raccolto in sala un bel po’ dei tanti Resto del Carlino regalati a tutti i partecipanti e che si stanno attrezzando per sommergere la redazione cesenate del giornale con una massa di coupon sufficiente per far diventare Faggiotten il “Cesenate dell’anno”. Scommettiamo che loro due non saranno così felici di essere stati superati in tromba dal Grande Gigante Ganzo?

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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