Scontro sul voto utile

Giuseppe Zuccatelli (Leu) critica le parole di Fabrizio Landi

Sul voto utile Giuseppe Zuccatelli, candidato di Liberi e Uguali, va all’attacco di Fabrizio Landi del Pd.

 

 

Come era ampiamente preventivabile – e come mi auguravo non accadesse qui a Cesena – nella sua prima conferenza stampa il candidato all’uninominale per il PD, forse intimorito dai dati dei sondaggi che segnalano un enorme emorragia di voti di delusi del PD o spaventato dalla pesante aria di delusione che si respira nel paese rispetto alle scelte politiche dettate da Matteo Renzi, ha provato a convincere l’elettorato in fuga da quel leader brandendo il ricatto del voto utile.

E’ una strategia comunicativa, quella basata sulle paure, che ha già segnato le sorti del referendum costituzionale del 4 dicembre e che non ha portato, fino ad oggi alcun beneficio al PD.

Per gli strateghi del giglio magico – a cui speriamo che il segretario del PD del territorio di Cesena non aspiri ad iscriversi – anche il voto contro la riforma Renzi-Boschi doveva portare a tragedie inenarrabili per l’economia e la società italiana.

Al contrario di quanto da Renzi paventato, è avvenuto invece che il voto libero e coraggioso di milioni, di cittadini e cittadine che non hanno ascoltato le false profezie dei dirigenti di partito come Landi, è divenuto il segno di quanto inutile sia il tentativo di instillare paure nell’elettorato.

Inutile che l’attuale segretario territoriale del PD provi, poi, a rivendicare, con colpevole ritardo, il vessillo della sinistra e della difesa del lavoro.

Il mondo del lavoro sa che il PD, negli ultimi anni, ha fatto di tutto tranne che difendere la sua bandiera.

Lo sanno le migliaia di lavoratori dei macelli e delle aziende agroalimentari che, nonostante mansioni durissime, non erano stati ricompresi trai i beneficiari del congelamento di quell’innalzamento automatico dell’età pensionabile perché, a detta del governo, il loro lavoro fatto di ripetitivi e massacranti sforzi in catene di montaggio non è sufficientemente usurante.

Lo sanno perché, mentre noi di Liberi e Uguali a Cesena chiedevamo il riconoscimento della loro condizione e dei loro diritti, il PD taceva.

Lo sanno i lavoratori della Ferretti davanti a cui cancelli è cominciata la nostra campagna elettorale e che hanno lottato fianco a fianco con Vasco Errani, candidato di Liberi e Uguali al Senato, per la difesa del proprio posto di lavoro e del proprio futuro.

Lo sanno perché noi eravamo lì ma anche perché sanno che chiediamo che lì davanti a qui cancelli ci torni anche il PD.

Per questo chiedo al candidato del PD di abbandonare le polemiche ed i politicismi e di venire con noi a misurare quanto distante sia oggi il paese reale da quello raccontato da Renzi e dai suoi fedelissimi.

Se non lo farà, sarà nostro obbligo spiegare ciò a cui non avremmo voluto credere e cioè che un voto a Fabrizio Landi è, solo, l’ennesimo voto consegnato a Matteo Renzi.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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