Alla politica servono qualità e strategia

Senza preparazione e un disegno preciso questa volta si andrà a sbattere

In questi giorni Cesena è in apprensione per le sorti della società di calcio. Argomento che interessa anche chi non è tifoso o, addirittura, non si interessa di calcio. Il motivo è semplice: la squadra è uno dei simboli della città e dispiace vederla finire in serie D. Se non peggio.

 

È una vicenda per la quale però non è ancora stata scritta la parola fine. Le premesse non sono buone, però non si può escludere niente. Al momento nessuno sa da dove si ripartirà.

Per quanto mi riguarda ho un’idea precisa da dove si dovrebbe ripartire. A prescindere dalla categoria serviranno qualità e strategia. E non farebbe male anche un po’ di chiarezza. Comunque, qualità e strategia saranno fondamentali. Senza di quelle non si va da nessuna parte. Non si può navigare a vista. Tamponare e basta lo si può fare solo per un periodo limitato. Ma non solo nel calcio. Anche in tutti i settori. Politica compresa. Il problema è che, a parte alcune eccezioni, nel privato questa filosofia è chiara. In politica molto meno. In questi anni di azzeccagarbugli ne ho visti tanti.

 

Invece, a meno di un anno dalle elezioni, qualità e strategia dovrebbero essere i due sostantivi maggiormente tenuti in considerazione nella scelta dei candidati, a partire da quelli che concorreranno per la poltrona di sindaco.

Strategia è anche sinonimo di chiarezza. Vedete, io sono distante anni luce dalle idee della Lega. Lo sono essenzialmente per un motivo: sono profondamente contrario ai sovranismi. Credo che ci farebbero fare non uno, ma anche due passi indietro. E, in qualche caso, hanno pure un retrogusto che considero pericoloso. Però apprezzo Salvini perché ha una strategia precisa e non la nasconde. Dice chiaramente cosa vuole e dove vuole andare. Se poi la maggioranza degli elettori condividerà il suo pensiero dovrò prenderne atto. Resta naturalmente il fatto che dovrò essere libero di esprimere il mio dissenso.

Restando in ambito locale gli esempi potrebbero essere diversi. Non citando politici per evitare strumentalizzazioni, faccio tre esempi: Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera; Graziano Gozi, direttore di Confesercenti; Marcello Borghetti, segretario Uil. Il primo ha portato Macfrut a Rimini perché riteneva che fosse l’unica strada per far crescere la Fiera, il secondo ha scelto la qualità per le iniziative dell’associazione, il terzo è di lotta e di governo. Personalmente sono tutte posizioni che condivido. Ma capisco che non tutti possano essere dello stesso parere. Legittimo. Però nessuno può mettere in dubbio che tutti e tre si muovano in base ad un disegno strategico studiato, aggiustato ed elaborato nel tempo.

 

E questo è un momento dove di strategia ne servirà veramente tanta. È una fase delicata. Rispetto al passato chi si troverà a governare  dovrà disegnare la città del futuro. Non dico che avrà un foglio bianco da riempire, ma quasi. Ed è per quello che si dovrà bandire l’improvvisazione.

Piazza del Popolo – Cesena (credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Quella si può combattere solo se ci sarà una strategia frutto di un’elaborazione. Di un disegno preciso, articolato. Bisogna sapere dove si vuole andare e come fare. Poi, è chiaro. Andrà redatta alla luce dello stato delle cose. Però dovrà essere tarata. Non stravolta. 

 

La politica locale non può e non deve essere di piccolo cabotaggio. Un senso unico o una piazza possono essere un tema per un periodo limitato di tempo. Perché i veri problemi sono altri.

 

Così come per tutte le altre città, anche a Cesena vanno disegnate le strategie per il futuro tarandole sul radicale cambiamento che c’è stato. In parte figlio della grande crisi e in buona parte di quella rivoluzione industriale che è già in corso.

 

Se poi ci aggiungiamo che il disegno dovrà essere fatto anche tenendo conto di alcuni fallimenti pesantissimi (soprattutto delle due banche), mi tremano i polsi pensare che si possa navigare a vista.

 

 

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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