Intervento di Paolo Lucchi, sindaco di Cesena
Sulla libertà di stampa interviene Paolo Lucchi, sindaco di Cesena.
Se uno dei miei figli mi chiederà cosa sia la libertà di stampa, gli ricorderò l’articolo 21 della Costituzione che cita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Se uno dei cesenati mi chiederà cosa pensi dei giornalisti con i quali ho avuto ed ho a che fare, risponderò che alcuni sono amici che stimo ed altri professionisti con i quali non sono mai andato neppure a prendere un caffè nel mio tempo libero e che, anche se spesso non sono stato d’accordo con quello che hanno scritto, in ogni momento ho riconosciuto la serietà del loro lavoro. Sempre, anche quando secondo me hanno sbagliato.
Se uno dei miei amici mi chiederà se la libertà di stampa vada sostenuta anche scongiurando l’ipotesi avanzata dall’attuale Governo, di azzerare, a partire dal 2019, il Fondo pubblico per l’editoria, sosterrò con forza che le misure a sostegno del settore editoriale possono essere sicuramente migliorate, ma non devono essere cancellate. Per questo auspico che il Parlamento faccia valere la propria autonomia e scelga di salvaguardare il pluralismo dell’informazione, pilastro insostituibile di una democrazia liberale, evitando la chiusura di centinaia di testate locali che ci rappresentano ben più della somma di post e tweet che ormai caratterizzano troppi.
Se qualcuno dei colleghi giornalisti mi chiederà cosa debba fare l’Ordine dei giornalisti (che è anche il mio Ordine), risponderò che dovrebbe avviare un’azione legale nei confronti di chi (ex parlamentari in gita premio attorno al mondo, attuale vice Premier, attuale Premier che li ha giustificati con inutili parole da pesce in barile) ha offeso non solo i giornalisti definendoli “infimi sciacalli” e “puttane e pennivendoli”, ma il buonsenso ed i principi base della democrazia e che servirebbe farlo con una corposa richiesta di risarcimento danni da destinare ad attività di promozione e protezione della libertà di stampa e di educazione civica.
Ed a me stesso ricorderò che quelli come Ugo Forello (che, da Capogruppo dei 5 stelle, a Palermo ha avuto il coraggio di pensarla proprio così) valgono cento volte di più dei padroni del vapore moderni, quelli che con un post anonimo pensano di poterlo annientare. Perché anche tra gli elettori grillini di Cesena e d’Italia tanti la pensano come Ugo, lo so.
Ogni giorno, assieme ai miei figli, agli amici, ai cesenati, ai colleghi, non dimenticherò che, come diceva Thomas Jefferson, “la nostra libertà dipende dalla libertà di stampa ed essa non può essere limitata, senza che vada perduta”.
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