Cesena non è andata a destra

Il voto è imprevedibile perché un nucleo sempre più forte cerca un principe che lo protegga. Ma, attenzione: l'adulatore sarà il calunniatore

Cesena non è diventata di destra. L’esito del primo turno delle elezioni amministrative ha smentito la sensazione che si era avuta dopo lo spoglio delle Europee. Nella consultazione continentale Lega, Fdi, Forza Italia e Popolo della famiglia avevano ottenuto il 40,5 per cento delle preferenze. Mentre Andrea Rossi, candidato del centrodestra, si è fermato al 33,81.

Percorso inverso ha fatto il centrosinistra. L’area composta da Pd e +Europa aveva ottenuto il 36,7 per cento, mentre alle amministrative la coalizione che appoggia Lattuca ha toccato quota 43,3. Una situazione non a macchia di leopardo, ma che si è riproposta in tutti i Comuni del Cesenate nei quali si votava. Non a caso nella mattina di lunedì quasi tutti ipotizzavano una debacle del centrosinistra, ma, quando sono iniziati i nuovi spogli, si è capito che si stava assistendo ad un altro film. A Cesena solo l’exploit della lista Cambiamo ha fatto da argine.

È un fenomeno strano, ma non del tutto nuovo. A qualcosa del genere si era già assistito nel 2014, ma a parti invertite. Allora il Pd (a Cesena) prese il 56 per cento alle Europee e il 48 alle amministrative. Anche allora si votava lo stesso giorno. Con la vittoria di Lucchi al primo turno però questo aspetto non di notò, ma è un po’ quello che è successo alla lega che fra Europee e amministrative ha perso circa dieci punti, un terzo.

Cosa sta succedendo? Niente di particolare. Il perché lo ha spiegato oltre 500 anni fa Niccolò Machiavelli scrivendo: “El populo, vedendo non poter resistere a’ grandi, volta la reputazione ad uno, e lo fa principe, per essere con la sua autorità difeso”. Cercano qualcuno che li salvi. È il ventre molle dell’elettorato, un nucleo sempre più numeroso. Prima ha puntato su Berlusconi, poi su Renzi, quindi sui 5Stelle ed ora su Salvini. Perché, come scrive Prezzolini “così come si erano incapricciati, così si annoiano e poi si imbestialiscono, perché infine nessuno è capace di salvargliela la pelle. Lo diceva il più bravo di tutti: l’adulatore sarà il calunniatore”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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