A partire da questo punto i fuggiaschi seguono fino a Dovadola il percorso della Strada Regia.
“Licenziatesi con molta cordialità dalle loro ardite guide, salirono sul carrettino del Tassinari della Badia, partendo alla volta di Dovadola, dove pernottarono non è ben assodato se nella casa del fattore Bonauguri, oppure, come sembra più probabile, nel Palazzo del Conte Campi suo padrone. […]Oltrepassato il ponte dell’Annunziata di Dovadola, il Tassinari, in luogo di continuare la Via Antonio Raineri-Biscia, voltò prendendo la strada esterna della terra, oggi denominata Via delle Carbonaie e introdusse i due profughi nell’Orto Biscia, affidandoli momentaneamente ad Andrea Strocchi, ortolano del luogo, mentre poi egli, continuando il tragitto per la Via del Canale, condusse alla Badia il cavallo e avvertì i propri fratelli, Cav. Giuseppe e Tasso, dell’imminente arrivo di due compromessi politici, raccomandatigli da un suo buon amico di Romagna. I fratelli gli fecero conoscere che, per una circostanza imprevista, era assolutamente impossibile il ricevimento di que’ due signori.” E cosi Anastasio Tassinari torna nell’Orto Biscia e concorda un diverso alloggio in paese per i due.
Sulla casa dell’Orto Biscia è stata collocata una lapide a ricordo del passaggio di Garibaldi: 150° UNITÀ D’ITALIA /DOVADOLA 26 MARZO 2011 / IL 17 AGOSTO 1849 / IN QUESTA CASA ACCOMPAGNATI DA / ANASTASIO TASSINARI, SOSTARONO DOPO / LA CADUTA DELLA REPUBBLICA ROMANA / GIUSEPPE GARIBALDI / IL CAPITANO LEGGERO, OSPITATI DALL’ORTOLANO / ANDREA STROCCHI IN ATTESA DI RAGGIUNGERE LA SALVEZZA / IN TOSCANA E POI IN LIGURIA, SFUGGENDO COSÌ ALLA CATTURA / FAI – DELEGAZIONE DI FORLÌ / ARCHEO-CLUB DOVADOLA.
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