In Romagna sette Tre Bicchieri

Soprattutto sangiovese, ma anche albana

Lungo la via Emilia le tante realtà vinicole cambiano drasticamente da Provincia a Provincia.per fare un quadro d’insieme il Gambero Rosso ha scelto il momento dell’anticipazione sulla consegna dei Tre Bicchieri per il 2020.


Bologna è ormai lanciatissima nella produzione del Pignoletto, in tutte le varianti possibili, con sottozone e allargamento della denominazione. Nella zona di Piacenza i segnali più interessanti arrivano  dalla malvasia di Candia aromatica e dal Metodo Classico. Probabilmente contribuisce la vicinanza con l’Oltrepò Pavese. Quanto al Gutturnio, finché coesisteranno la versione frizzante, più tradizionale, e quella ferma, capace di dare risultati piuttosto interessanti, secondo il Gambero Rosso, sarà difficile promuoverlo in modo efficace, a maggior ragione vista la cronica latitanza del Consorzio.

Sui Colli di Parma si va un po’ in ordine sparso, affiancando vitigni internazionali a quelli  autoctoni, con alcune realtà virtuose ma l’assenza di una visione d’insieme.

Visione d’insieme che di certo non manca in zona Lambrusco, a Reggio Emilia e, soprattutto, a Modena, dove il Sorbara – seppur in un’annata non felicissima come la 2018 – gioca il ruolo del mattatore, mettendo d’accordo le grandi cantine e le piccole aziende famigliari.

Secondo il Gambero Rosso la dialettica e la complementarietà tra realtà diverse, specie nei numeri e nelle dimensioni, è anche la cifra della Romagna. Grandi gruppi a braccetto con realtà medio piccole, a volte minuscole, capaci di disegnare un quadro d’insieme a tinte forti, in evoluzione positiva su ogni fronte.

E prosegue: siamo in uno dei regni indiscussi del sangiovese, innegabile che molte idee ed energie siano rivolte a questa grande varietà, ormai da qualche anno, tanto che nella regione è codificata una mappa dettagliata di menzioni geografiche, rivendicate da alcuni dei produttori più interessanti in circolazione. Carta a parte, è comunque sempre più chiaro, bicchiere alla mano, tracciare percorsi che territoriali e significativi scostamenti, a partire ovviamente da una solida base comune. Molte le altre varietà in cui la regione si cimenta, tra autoctoni rari e quasi dimenticati, fino a poco tempo fa, e grandi varietà internazionali. Menzione per quelle a bacca bianca, sempre più considerate, tra cui la sempre più diffusa albana e l’intrigante rebola.

Questi i migliori vini dell’Emilia Romagna premiati con Tre Bicchieri 2020

Callas Malvasia 2017 – Monte delle Vigne

Lambrusco di Sorbara del Fondatore 2018 – Cleto Chiarli Tenute Agricole

Lambrusco di Sorbara Leclisse 2018 – Alberto Paltrinieri

Lambrusco di Sorbara V. del Cristo 2018 – Cavicchioli

Reggiano Lambrusco Brut Cadelvento Rosé 2018 – Venturini Baldini

Reggiano Lambrusco Concerto 2018 – Ermete Medici & Figli

Romagna Albana Secco Vitalba 2018 – Tre Monti

Romagna Sangiovese Predappio Il Sangiovese 2018 – Noelia Ricci

Romagna Sangiovese Predappio Le Lucciole Ris. 2016 – Chiara Condello

Romagna Sangiovese Sup. Avi Ris. 2016 – San Patrignano

Romagna Sangiovese Sup. Predappio di Predappio V. del Generale Ris. 2016 – Fattoria Nicolucci

Romagna Sangiovese Sup. Primo Segno 2017 – Villa Venti

Romagna Sangiovese Sup. Tre Miracoli 2018 – Le Rocche Malatestiane

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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