Il Comune a un bivio

Il prossimo sarà un bilancio difficile. Servirà coraggio

Fare tesoro dell’esempio della Centrale del Latte. L’azienda di Martorano ha puntato sulla qualità e i risultati si vedono. I due formaggi inseriti nella neonata guida de L’Espresso sono solo la punta dell’iceberg. Chi conosce bene la storia di questa azienda sa che, a partire dallo squacquerone, il livello dei prodotti è cresciuto molto negli ultimi anni. Strategia che è stata vincente. La cosa più difficile è fare una produzione di qualità e mantenere un prezzo competitivo. 

La qualità dovrà essere anche l’obiettivo che si dovrà porre il Comune di Cesena quando dovrà predisporre il prossimo bilancio. Operazione che fra non molto entrerà nella fase preliminare. Fra meno di due mesi i centri di costo saranno chiamati a inoltrare le richieste. Poi partirà la sforbiciata. Perché, è chiaro, il totale sarà molto più alto rispetto alla cifra che si potrà spendere. Ma anche i primi tagli non saranno sufficienti, quindi seguiranno le scelte politiche. E qui si capirà qual è il peso specifico di questa giunta.

Perché il prossimo rischia di essere uno dei bilanci più difficili della storia moderna di palazzo Albornoz. I numeri sono sotto gli occhi di tutti. Per l’anno in corso la crisi per i Comuni provocherà un calo di entrate del 31 per cento. Il dato è nazionale. Per il 2020 non vi dovrebbero essere problemi perché la copertura dovrebbe arrivare dallo Stato. Coi tempi che corrono finché non ci sono certezze è meglio usare il condizionale.

Per il prossimo anno però è difficile pensare che ci possa essere un ulteriore intervento dello Stato. Certo, l’economia dovrebbe migliorare, ma senza tornare ai livelli pre crisi. Il che significa meno incassi per il Comune. Nello stesso tempo aumenteranno le persone in difficoltà e per aiutarle serviranno più soldi. Insomma, meno introiti e più spese. Quella situazione che chiunque vorrebbe evitare. Figuriamoci un ente pubblico.

Per fortuna il Comune di Cesena ha un bilancio solido, quindi ci potranno essere margini di manovra. Ma sarà difficile riuscire ad accontentare tutti. Ed è qui che entrano in campo le scelte politiche. Per evitare problemi si potrebbe puntare su un bilancio difensivo con tagli generalizzati. Oppure si potrebbe avere più coraggio e giocare all’attacco rilanciando sul piano delle opere pubbliche consapevoli che da questa situazione si può uscire soprattutto con una politica keynesiana. Non a caso nei giorni scorsi l’ad di Salini ha detto che le spese in investimenti pubblici nell’economia si moltiplicano per cinque.

Il problema è dove trovare i soldi in considerazione del fatto che non si potrà agire sulla leva fiscale. Innanzitutto, senza esagerare, può aumentare l’indebitamento. Nel senso che è  potranno fare più mutui: nel bilancio ordinario pesano le rate, non la cifra totale. Inoltre un aiuto potrebbe arrivare dai fondi messi a riserva. Per un anno le coperture potrebbero essere ridotte al minimo. Infine, per una volta, l’assessore al Bilancio potrà mettere in conto di avere un avanzo inferiore. Sono tre scelte che un buon padre di famiglia non farebbe mai, soprattutto tutte assieme. Ma in una fase delicata e per garantire la qualità del proprio territorio, per un anno un Comune potrebbe decidere di prenderle in considerazione.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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