“Non c’è obbligo di dire la verità nell’autocertificazione”

Una sentenza che potrebbe avere molte ripercussioni

CESENA. Per carità, adesso le emergenze sono altre. Però la notizia è di quelle che fanno parlare o che, comunque, incuriosiscono. Un 24enne è stato assolto dall’accusa di falso che era stata mossa per aver mentito nel dichiarare nell’autocertificazione che stava tornando a casa dal lavoro, durante un controllo a Milano nel marzo dello scorso anno in pieno lockdown da emergenza Covid. Un’assoluzione con formula piena: perché il fatto non sussiste. La decisione è stata presa dal gup del tribunale di Milano accogliendo la richiesta della procura. Tutto ciò in quanto “un simile obbligo di riferire la verità non è previsto da alcuna norma di legge” e, anche se ci fosse, sarebbe “in palese contrasto con il diritto di difesa del singolo”, previsto dalla Costituzione. 

Per il giudice, si legge nella sentenza, ”è evidente come non sussista alcun obbligo giuridico, per il privato che si trovi sottoposto a controllo nelle circostanze indicate, di ‘dire la verità’ sui fatti oggetto dell’autodichiarazione sottoscritta, proprio perché non è rinvenibile nel sistema una norma giuridica” sul punto. Inoltre ritiene che non solo mancano una norma specifica sull’obbligo di verità nelle autocertificazioni da emergenza Covid e una legge che preveda l’obbligo di fare autocertificazione in questi casi, ma è anche incostituzionale sanzionare penalmente “le false dichiarazioni” di chi ha scelto “legittimamente di mentire per non incorrere in sanzioni penali o amministrative”.

La sentenza è un macigno. Se il giudice ha deciso così, oltretutto in linea con la decisione del pubblico ministero, significa che in punta di diritto non c’è nulla da eccepire. La politica però deve intervenire e in fretta. Questa sentenza mette in discussione il valore di uno degli elementi più importanti nella lotta alla burocrazia: l’autocertificazione. Quale futuro potrà avere dopo che dai giudici è stata sdoganata la menzogna? 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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