Il titolare Maximilian Girardi è nella classifica dei 50 giovani migliori vignaioli stilata da Food Drink Magazine. E mentre sta per uscire la prima Albana biologica, la vendemmia alle porte lascia ben sperare
BERTINORO. L’uscita della prima Albana biologica certificata e l’inserimento tra i cinquanta migliori giovani vignaioli del mondo da parte della nota rivista americana Food Drink Magazine: in procinto di iniziare la sua decima vendemmia a soli 32 anni, Maximilian Girardi di Tenuta Diavoletto ha due ottimi motivi per brindare. L’anniversario “tondo” è anche l’occasione per fare il punto sul percorso iniziato nel 2012 sui colli di Bertinoro e che ha portato la cantina di famiglia a conquistare numerosi riconoscimenti in Romagna e in Italia.
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“Sembra ieri il giorno in cui sono entrato in vigna per la prima volta – racconta Girardi – eppure sono passati dieci anni intensi fatti di lavoro, sperimentazione e, soprattutto, continua conoscenza del territorio. Il desiderio di dar vita a vini profondamente territoriali e capaci di incontrare il gusto contemporaneo e la ricerca di vini dinamici che si è fatta sempre più largo in Italia e all’estero è ciò che ha guidato fin da subito il mio lavoro e quello della mia famiglia, orientando tutte le nostre scelte”.
In questa direzione sono andati il passaggio dai blend ai vini monovarietali con i vitigni autoctoni della Romagna, l’adozione del metodo Simonit&Sirch per la potatura delle viti teso a preservare il patrimonio naturale e il forte impegno sul fronte della sostenibilità ambientale, che ha portato già da tempo la cantina a essere autosufficiente sotto il profilo energetico attraverso soluzioni termiche e solari d’avanguardia.
Sul fronte green Tenuta Diavoletto è pronta anche a imbottigliare la prima Romagna Albana Docg biologica certificata: l’annata 2020 di Cinquecento avrà il bollino verde. “La conversione triennale delle vigne al biologico è terminata lo scorso anno – spiega Maximilian Girardi – e ha rappresentato il naturale tassello conclusivo di un percorso in cui gli interventi sui nostri filari si sono concentrati sempre più su un tipo di agricoltura preventiva, che aiuta la pianta a difendersi da sola nei confronti delle malattie della vite”.
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Il decimo anno alla guida della cantina di famiglia ha visto Maximilian ricevere un riconoscimento prestigioso. La nota rivista californiana Food Drink Magazine lo ha inserito tra i migliori 50 vignaioli del mondo, una classifica in cui compare insieme ad altri sei vigneron italiani. I giurati della rivista hanno selezionato i vincitori in base alla propria capacità di innovare, puntare su uve autoctone meno conosciute e contribuire in modo originale alla comunità internazionale del vino. Un’iniezione di fiducia per iniziare con ottimismo una delle vendemmie più impegnative degli ultimi anni.
“Quest’anno la siccità porterà a una riduzione delle quantità di uva raccolte – rivela Girardi – ma per fortuna le nostre vigne non sono state colpite da grandinate e gelate primaverili che hanno interessato varie zone della Romagna; in questo modo hanno saputo adattarsi meglio all’ondata di caldo. I primi campionamenti sulla qualità sono molto positivi, ora non resta che rimboccarsi le maniche e iniziare a vendemmiare”.
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