La verità sulla tassa di successione

Dopo la proposta di Letta

di Gian Paolo Castagnoli

L’Italia è quel Paese in cui tanti si scandalizzano quando si propone di alzare la tassa di successione sui super ricchi per aiutare le nuove generazioni a costruirsi un futuro.
Ma soprattutto l’Italia è quel Paese in cui ci si scandalizza senza sapere, o facendo finta di non sapere, che attualmente qui l’aliquota massima della tassa di successione è dell’8% per gli eredi che non hanno legami di parentela col defunto (ma scende al 4% solo sulla quota eccedente la somma di 1 milione di euro del patrimonio che si eredita se l’erede è il coniuge, un figlio o una figlia o un genitore), contro il 30% in Germania, il 34% in Spagna, il 40% in Gran Bretagna, il 45% in Francia. Se non fosse chiaro, significa che oggi, in Italia, se un figlio, un coniuge o un genitore eredita 999.999 euro paga zero euro di tasse e a chi ne eredita 5 milioni viene chiesto l’immane sacrificio di lasciare la bellezza di 320.000 euro alla collettività, per fare la famosa ridistribuzione della ricchezza per ridurre le vergognose disuguaglianze esistenti: in pratica, si mette in tasca la miseria di 4 milioni e 680.000 euro, invece che 5 milioni!
Da quanto ne so, la proposta di Letta, che tanti stanno bollando come esproprio bolscevico, è di alzare al 20% la tassa da fare pagare a chi eredita più di 5 milioni di euro e dare quei soldi ai diciottenni meno benestanti, attribuendo a ciascuno una dote di 10.000 euro da usare per studiare, formarsi o avviare un’attività.
Non so quali parametri abbiate voi, ma per me uno che ha un patrimonio di 5 milioni è una persona molto ricca. L’unico motivo di scandalo che vedo è che ci sia qualcuno che si scandalizza perché si chiede a chi ha tante risorse di fare un piccolo sforzo per aiutare i giovani meno fortunati a costruirsi una vita, lasciando comunque ai propri cari gran parte delle ricchezze accumulate.

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.