Non servono dichiarazioni di maniera
di Gian Paolo Castagnoli
Ma la Meloni e Fratelli d’Italia sono fascisti o no? Credo che la domanda sia mal posta. E credo anche che sia ridicolo cercare una risposta in una dichiarazione fatta per rassicurare la stampa e i partner internazionali (e già il fatto che ci sia questa esigenza è decisamente inquietante), che è sintetizzabile così: il fascismo va condannato, perché cancellò la democrazia e perseguitò gli ebrei. Questo ha detto la Meloni: né più né meno. E vorrei anche vedere! Sfido chi si candida a governare un Paese democratico a dire che non è un male eliminare la democrazia. E sfido ogni persona sana di mente a dire che leggi anti-ebraiche non furono un imperdonabile orrore (attenzione, però, perché la scelta di non usare la denominazione corretta, che è “leggi razziali”, ma leggi anti-ebraiche non è un bel segnale e credo che non sia neppure casuale).
Fare trionfalismi e dare patenti di anti-fascismo solo per due banalità del genere mi pare imbarazzante e preoccupante.
Comunque, per non avvitarci sull’attribuzione di etichette che fanno perdere di vista la sostanza, io credo che vada data una risposta semplice al quesito e che debba andare ben oltre il giudizio storico sul regime che devastò l’Italia: ascoltate il comizio fatto dalla Meloni all’incontro coi neofranchisti spagnoli di Vox, guardate i partiti degli altri Paesi con cui Fratelli d’Italia sta nello stesso gruppo dentro l’europarlamento, leggete le parole chiave scritte nel programma elettorale, osservate poster e bandiere appese dentro le sedi di Fratelli d’Italia, analizzate la visione ultranazionalista e allergica alle minoranze e ai diritti che c’è dietro ogni posizione espressa da quella e dalle altre destre italiane.
Poi ognuno tragga le proprie conclusioni. E se per tranquilizzarvi vi basta che si dica che Auschwitz non fu una bella cosa, beati voi.
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