Forlì: 800 anni di Sant’Antonio di Padova a Forlì 1222-2022

Visite guidate alla scoperta dei luoghi di Sant'Antonio di Padova a Forlì e a Montepaolo (Dovadola) Un progetto ideato da Silvia Sansovini e da Gabriele Zelli e realizzato in collaborazione con Confguide Forlì

Nella foto di Tiziana Catani e Dervis Castellucci: Sant’Antonio di Padova – dipinto di Guido Cagnacci – Cattedrale di Forlì 

Fernando Martins de Bulhões (Lisbona 1195 – Padova 1231) entrò nell’ordine dei Francescani nel settembre del 1220 e cambiò il suo nome di battesimo in Antonio. Partì come missionario in Marocco. Giunto in Africa contrasse probabilmente una malattia tropicale che gli impedì di fermarsi poco più di qualche mese. Ripartì alla volta della Spagna, ma una tempesta e il conseguente naufragio della sua imbarcazione lo fecero approdare in Sicilia. Da qui, dopo essere stato curato e guarito, decise di risalire la penisola a piedi per partecipare al Capitolo delle Stuoie che si tenne nel maggio 1221 ad Assisi; evento al quale accorsero circa 5.000 frati. Il raduno era stato voluto da Francesco d’Assisi in quanto si doveva discutere il testo della Regola del movimento francescano da sottoporre all’approvazione della Curia romana.
Quando ormai il Capitolo si era concluso e tutti i frati ritornavano ai loro luoghi di provenienza, Antonio venne notato per la sua straordinaria umiltà e spiritualità e venne assegnato ad un piccolo romitorio, quello di Montepaolo di Dovadola, dove già vivevano alcuni frati. Qui si recò per celebrare la Messa per i suoi confratelli non sacerdoti. Vi giunse nel giugno 1221 vi rimase per più di un anno, fino al settembre 1222. Nella solitudine dell’eremo, visse una straordinaria esperienza di preghiera, penitenza e contemplazione.
I confratelli non si resero subito conto delle capacità e della profonda cultura biblica di frate Antonio, ma questa poté emergere nel corso delle sue prediche e fu così che essi suggerirono, in occasione di un’ordinazione sacerdotale tenutasi a Forlì, che fosse proprio Antonio a introdurre il rito con una predica appropriata. Il provinciale dei frati francescani, Fra Graziano, saputo del fatto e della grande partecipazione ed ammirazione che aveva suscitato, assegnò ad Antonio l’incarico di predicare e in poco tempo divenne conosciuto, famoso e seguito.
Morì nel 1231 e l’anno successivo fu proclamato Santo. All’epoca era indicato come Sant’Antonio da Forlì, com’è riportato ancora oggi in una lapide nella cattedrale di Lisbona.
Le visite guidate alla scoperta dei luoghi di Sant’Antonio di Padova a Forlì inizieranno dall’Abbazia di San Mercuriale, dove nei pressi padre Antonio potrebbe aver manifestato le sue straordinarie capacità, per poi proseguire nel luogo dove fu costruita la prima modesta chiesa dei francescani (nella zona di via Antonio Fratti). La terza tappa avverrà nell’attuale piazza Cavour dove i francescani eressero la Chiesa di San Francesco Grande per terminare in Duomo, altro luogo dove padre Antonio potrebbe aver tenuto la sua prima predica, dov’è conservato un quadro dedicato al Santo, proprio a fianco dell’altare della Madonna del Fuoco,  dipinto da Guido Cagnacci (Santarcangelo di Romagna 1601 – Vienna 1663).
Le visite guidate nella località di Montepaolo di Dovadola interesseranno il Santuario di Sant’Antonio, la grotta e le aree circostanti l’eremo.
Gli incontri, ideati da Silvia Sansovini e da Gabriele Zelli, in collaborazione con Confguide Forlì-Cesena, si svolgeranno a Forlì nei giorni di sabato 17 e 24 settembre 2022, con ritrovo e partenza alle ore 16.00 presso il chiostro di San Mercuriale, con un ulteriore momento previsto per sabato 1 ottobre, alle ore 10.00, sempre con inizio presso l’Abbazia. 
Mentre a Montepaolo i due appuntamenti sono previsti nelle domeniche di domenica 18 e 25 settembre, con ritrovo alle ore 9.30, presso il Santuario di Sant’Antonio, via Montepaolo 24, Dovadola.
Le visite, che non si svolgeranno in caso di pioggia, saranno condotte, alternativamente, da Chiara Macherozzi e Ivan Severi, guide abilitate associate a Confguide Forlì-Cesena. 
Per informazioni: Gabriele Zelli 3493737026.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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