Lattuca deve consolidare il consenso conquistato

Dopo l'alluvione

Per quel che può valere, dagli ultimi sondaggi sono emersi dati che potevano non essere previsti. Dopo la sconfitta alle primarie e, soprattutto, l’alluvione e le relative polemiche era difficile immaginare che Bonaccini fosse il governatore italiano col più alto tasso di gradimento, invece è quello che è emerso dallo studio de Il sole 24 Ore. Dalla stessa rilevazione risulta anche che è in crescita il gradimento del sindaco di Forlì, nonostante Zattini non abbia brillato nella gestione dell’emergenza alluvionale. Oggi, inoltre, è risultato che aumenta la stima nei confronti di Matteo Salvini. Lo certifica l’Swg che ha registrato apprezzamenti non tanto dal punto di visto politico, bensì amministrativo: piace il suo modo di lavorare.

Ebbene, si conferma l’impressione che alle persone piaccia il politico che “si sporca le mani”. Quello che non si preoccupa delle alchimie politiche, ma che si impegna per cercare di risolvere i problemi e che si toglie giacca e cravatta e indossa i panni da lavoro e scende in strada. 

Non è un caso se Paolo Lucchi ebbe il momento di massimo gradimento durante il nevone del 2012 quando era sempre in strada. Lo stesso dicasi per Enzo Lattuca. Nei giorni dell’alluvione il consenso nei suoi confronti è schizzato alle stelle. Ai cesenati è piaciuto quel sindaco on the road e che lanciava improperi su Facebook contro chi pubblicava notizie false. È un appeal che ancora non è stato intaccato, ma che deve essere coltivato in vista delle elezioni del prossimo anno. 

Lattuca non può pensare di vivere di rendita. Per passare all’incasso deve consolidare. Per farlo non deve abbassare la guardia proprio sul fronte dell’alluvione. Pur sapendo che il comportamento del governo ha messo in difficoltà lui come tutti i sindaci, non può giocare la carta dell’atteggiamento del governo. Per i cesenati il referente è lui. È chiaro, può tentare un’azione verità. Ha dimostrato che sa parlare anche alla pancia della gente. E se i soldi arriveranno in ritardo dovrà essere quello che dovrà fare. Ma per essere credibile dovrà completare tutta la sua parte di lavoro. Fino ad ora è stato fatto (bene) l’ottanta per cento. Bisogna fare in fretta e bene il restante venti, perché ora le persone si preoccupano di quello e non ricordano più il tantissimo che è già stato fatto.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.