Bruciante editoriale di Ernesto Galli della Loggia
Nell’ immaginario collettivo o, comunque tra gli addetti ai lavori, il Corriere della Sera è considerato un giornale vicino a Giorgia Meloni. Se così fosse la presidente del Consiglio e il suo staff dovrebbero preoccuparsi ancora di più del necessario per quello che ieri ha scritto il quotidiano di via Solferino. In un editoriale firmato dal liberale Ernesto Galli della Loggia il Corrierone non è stato tenero nei confronti di Giorgia Meloni. Il titolo è di per sé significativo: La premier e il freno del passato.
Galli della Loggia è chiaro fin dall’attacco del pezzo: il problema di Giorgia Meloni non è il Mes, non è questa o quella gaffe di qualche membro del suo entourage e neppure i periodici dissidi all’interno della maggioranza. Poi aggiunge: il problema di Giorgia Meloni è lei stessa, il suo modo di interpretare il suo ruolo, il contenuto che lei stessa è istintivamente portata ad attribuirgli. E puntualizza che non è una questione di stile, ma di sostanza. Le imputa di non saper rivolgersi al Paese.
Secondo Galli della Loggia bisogna farlo con le parole e i toni giusti. Ad esempio senza stare di continuo a recriminare alla prima occasione sulle vere o presunte passate malefatte degli avversari, senza alzare di continuo i toni della polemica anziché smorzarli, senza stare sempre a eccitare l’applauso scrosciante della propria parte e gli ululati di disapprovazione di quella contraria. Un comportamento che, secondo l’editorialista del Corriere finisce per accreditare l’immagine di una persona perennemente pervasa da un incontenibile aggressività.
Giorgia Meloni non ne esce bene innanzitutto perché la si accusa di non aver la statura dello statista. E questo è l’aspetto più preoccupante perché l’Italia, a prescindere dalla coalizione che la guida, ha un disperato bisogno di essere nelle mani di una persona che sappia preoccuparsi della trave e non dello stuzzicadente.
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