Lodo Guenzi sul palco del Goldoni

BAGNACAVALLO. Veronica Cruciani dirige Lodo Guenzi e Sara Putignano in Molto rumore per nulla, uno dei testi più conosciuti di William Shakespeare.

Lo spettacolo, dopo il debutto dello scorso luglio nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese, inizierà dal Teatro Goldoni di Bagnacavallo la sua tournée nazionale sabato 2 e domenica 3 novembre alle ore 21. A completare il prestigioso cast: Paolo Mazzarelli, Francesco Migliaccio, Marco Quaglia e Romina Colbasso, Lorenzo Parrotto, Davide Falbo, Marta Malvestiti, Andrea Monno, Gianluca Pantaleo.

Tutti gli interpreti dello spettacolo saranno anche protagonisti del consueto Incontro con gli Artisti che si terrà nel Ridotto del Teatro domenica 3 novembre alle ore 18.

L’ingresso all’Incontro è gratuito.

Come in molte delle commedie del Bardo, si tratta di una storia giocata su scambi di persona, intrighi, duelli e giochi di parole. E proprio i giochi di parole vengono ad assumere in questa vicenda un significato fondamentale: tutta l’opera si articola infatti su equivoci originati in prima battuta da quello che i protagonisti dicono.

Tutti i personaggi vengono ingannati, truffati dalle parole che loro stessi pronunciano o ascoltano. Quello che Shakespeare mette in evidenza, scrivendo quest’opera, è il potere delle parole, il potere dell’interpretazione e il potere del racconto, in una vicenda in cui vero e falso non sono altro che le diverse versioni di una stessa realtà.

Note di regia

“Molto rumore per nulla”, una delle migliori opere di Shakespeare, scritta tra il 1598 e il 1599, si caratterizza per la presenza di innumerevoli giochi di parole e per una brillante interpretazione dei ruoli di genere. Gran parte di questa tragicommedia ruota attorno alla scrittura di messaggi segreti, allo spiare e origliare conversazioni riservate. Le persone fingono costantemente di essere altro da quello che sono, vengono scambiate per altre persone o sono costantemente ingannate. All’interno dell’opera, l’azione dipende soprattutto dalla parola e ogni personaggio di “Molto rumore per nulla” ha il suo modo di giocare, elaborare o abusare del linguaggio. I due protagonisti dell’opera sono Beatrice e Benedetto, hanno tendenze linguistiche che li definiscono. Beatrice è vista -nel

pregiudizio dell’epoca- come “bisbetica” a causa della sua “lingua tagliente”. Mentre lo stile di conversazione metaforico di Benedetto è ciò che porta Don Pedro a definirlo “dalla sommità della testa alla pianta del piede tutta allegria”. Questo è senza dubbio anche ciò che sta dietro alla battuta di Beatrice che definisce Benedetto “il giullare del principe”. “Molto rumore per nulla” è caratterizzato da una comicità ironica e d’effetto, ma nel testo risiedono anche riflessioni ben più complesse: come gli uomini e le donne vengano trattati in modo differente all’interno della società. La disparità di potere che sono costrette a subire le donne è uno dei temi centrali della commedia di Shakespeare che, per il linguaggio violento e la trama ingannevole, in certi momenti oscilla verso il tragico.

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