Drammaturgia contemporanea alla Casa del Teatro

FAENZA. Nell’ambito della rassegna Teatri d’Inverno – sguardi sulla drammaturgia contemporanea,
organizzata per la nuova Stagione del Teatro Masini, giovedì 5 dicembre alle ore 21, in “trasferta”
presso la Casa del Teatro di Faenza (via Oberdan 9/a), Federica Carruba Toscano e Arianna
Cremona saranno protagoniste di Il nostro martello è in mano a mia figlia, uno spettacolo scritto
da Brian Watkins, diretto da Martina Glenda e prodotto da La Contrada – Teatro Stabile di Trieste.


Il nostro martello è in mano a mia figlia è una storia familiare senza tempo. Sarah e Hannah sono
due giovani sorelle che si trovano a prendersi cura della bisognosa madre malata dopo che il padre
le ha lasciate. La donna, per sopravvivere, si appiglia ai ricordi di tempi migliori che si
materializzano nel camioncino del marito e in Vicky, una pecora che l’uomo le aveva regalato e che
ora lei tratta non come capo di bestiame ma come animale domestico. Sarah ed Hannah sono molto
diverse. L’una assennata e premurosa, l’altra irrequieta ed indipendente. Vivono però la stessa
oppressione rispetto alla situazione che le circonda.

Entrambe sognano di lasciare la piccola cittadina tra le praterie che le tiene prigioniere. Il dramma familiare presto si tinge di thriller, evolvendosi in un susseguirsi di azioni violente dalle quali è impossibile tornare indietro. Durante la cena di compleanno della madre, una goccia fa traboccare il vaso della sopportazione nei confronti della donna e le due sorelle perpetrano una serie di brutalità sull’indifesa pecora Vicky.
Il testo concede l’opportunità di affrontare temi intramontabili quali la difficoltà dei rapporti
familiari e l’incidenza di questi sul destino di un individuo. Tutto quello che si fa appare
condizionato e quando lo si fa sembra che qualcuno l’abbia già fatto prima, che ce l’abbia insegnato
senza insegnarcelo. Si sviluppa un’analisi sulla ciclicità dei ruoli familiari che vengono tramandati
involontariamente di generazione in generazione quasi come patrimonio genetico. Da questi non si
esimono le colpe dei padri che condannano inevitabilmente i figli.

Nel tentativo di spezzare questa catena, nel testo, si ricorre a un atto estremo e irreparabile. La violenza con cui si decide di affrontare la situazione è un tema più desueto e inquietante. Così inquietante perché più vicino alla nostra natura di quanto effettivamente si voglia ammettere. Per quanto la civilizzazione cerchi di progredire, la brutalità non abbandona l’uomo e si riattiva con impeto e facilità sorprendente.
Ancora più interessante è questa violenza di mano femminile. Culturalmente si è meno inclini ad
attendersi violenza da una donna, culturalmente una donna è meno incline ad esprimersi con violenza. Questo non vuol dire che le manchi un tratto naturalmente aggressivo. Grazie a questa
operazione si coglie l’opportunità di elaborare un aspetto spesso represso e non gestito della
personalità femminile. Hannah e Sarah raccontano la loro storia in una serie di monologhi che si intrecciano e si completano. Il mancato scambio di battute dirette, traduce una reale assenza di comunicazione tra le due o forse è solo quello che vogliono far credere?


Biglietti: 10 euro (intero); 5 euro (under 29).
Prevendite: da mercoledì 4 dicembre dalle ore 10 alle ore 13 presso la biglietteria del Teatro
Masini. Prenotazioni telefoniche (0546 21306): nei giorni di prevendita dalle ore 11 alle ore 13.
Diritto di prevendita e di prenotazione telefonica: 1 euro.
Biglietti online: Vivaticket.
Ai biglietti acquistati online sarà applicata una maggiorazione da parte del fornitore del servizio.
Nella sera di spettacolo la biglietteria della Casa del Teatro aprirà alle ore 20.
Info: 0546 21306 e www.accademiaperduta.it

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