

RAVENNA. La musica sacra ha bisogno di spazi architettonici e spirituali. E Ravenna, con le sue millenarie basiliche, è il teatro ideale per la grande tradizione polifonica, di cui Giovanni Pierluigi da Palestrina è stato il massimo rappresentante italiano.
Dopo i Tallis Scholars, l’omaggio di Ravenna Festival al 500° anniversario della nascita di Palestrina continua con l’Ensemble Odhecaton, che riunisce sotto la direzione di Paolo Da Col alcune delle migliori voci maschili italiane specializzate in musica rinascimentale e preclassica. Domenica 8 giugno, alle 21.30 nella Basilica di San Vitale, gli Odhecaton eseguono la Messa breve “a Palestrina” con cui Alessandro Scarlatti (di cui ricorrono invece i 300 anni della morte) consegnava il suo miglior biglietto da visita ai cantori della Cappella Sistina. La stretta connessione tra Scarlatti e Palestrina è evidenziata dalla successione dei brani: le sezioni della messa saranno infatti contrappuntate da alcuni mottetti di Palestrina, creando un suggestivo continuum, rivelatore dell’eredità vocale di cui Roma è scrigno eterno.
Gli Odhecaton partecipano anche a In templo Domini, il percorso di liturgie nelle basiliche che in questa domenica di Pentecoste ritorna a Sant’Apollinare in Classe: per la celebrazione delle ore 11, presieduta da Padre Gianni Giacomelli del Monastero di Fonte Avellana, il gruppo eseguirà la Missa Illumina oculos meos di Palestrina e musiche di autori coevi. Alle 18, Padre Gianni Giacomelli è atteso invece nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense; l’incontro dal titolo Dalla stella cometa alla stella polare è parte del ciclo di conferenze dedicate al Giubileo 2025 e un invito a “guardare al cielo” per riflettere sui cardini dell’esperienza umana nella nostra epoca. Questi due appuntamenti sono a ingresso libero.
Anche Alessandro Scarlatti, che pure nacque 66 anni dopo la morte del grande polifonista, avvertì ancora il peso e il prestigio della tradizionale vocale romana quando, decidendo di lasciare Napoli, tornò a Roma nel 1702 confrontandosi con le voci della Cappella Sistina, l’istituzione vocale più importante del tempo. A testimoniarlo basti la Messa breve “a Palestrina” composta nello stile a cappella del modello apertamente dichiarato e destinata alla corte pontificia. Un’opera di cui possiamo godere grazie a più fonti manoscritte, due delle quali autografe, e che Odhecaton intreccia a cinque mottetti palestriniani (Exsultate Deo; Vos amici mei estis; Tu es pastor ovium; Dominus Jesus in qua nocte; Laudate Dominum) in un’inedita drammaturgia vocale sospesa tra secondo Cinquecento e primo Settecento.
Sin dal suo esordio, avvenuto nel 1998 a Bologna, Odhecaton, sotto la direzione di Paolo Da Col, si è distinto nell’esecuzione di musica polifonica per un nuovo e rigoroso atteggiamento interpretativo, che fonda sulla declamazione della parola la sua lettura mobile ed espressiva della polifonia. Nel 2018 l’ensemble è stato insignito del Premio Abbiati della critica italiana. Nelle motivazioni si legge: “Le loro esecuzioni – con particolare riferimento ai programmi dedicati a Palestrina, Monteverdi e Alessandro Scarlatti – si possono indicare come paradigma di stile, chiarezza espositiva e nobilitazione degli spazi sonori nei quali risuonano”. Il nome dell’ensemble vocale, Odhecaton, deriva da Harmonice Musices Odhecaton, il primo libro a stampa di musica polifonica, pubblicato a Venezia nel 1501.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
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