Giovedì 25 Maggio, presso la Chiesa del Carmine in Forlì, alle ore 21,00 si terrà il primo concerto del festival Sadurano Serenade, manifestazione organizzata dall’Associazione Amici di Don Dario con la direzione artistica di Yuri Ciccarese e dell’Associazione Mozart Italia di Forlì.
Vario e interessante è il programma della prima serata, dedicato ai giovani musicisti e alle espressioni amatoriali del territorio; protagonisti della serata, infatti, sono un gruppo di giovani flautisti – studenti di varie scuole musicali della provincia – e i cori Cappuccinini e San Paolo.
I cori sono il frutto dell’attività formativa musicale e canora che fin dagli anni ’70 si svolge per i giovani nelle due parrocchie, ora riunite in Unità Pastorale. Da anni hanno iniziato un’intensa collaborazione artistica: il numero consistente di coristi ha permesso di affrontare ampi repertori realizzando alcuni concerti e progetti musicali anche con orchestre e gruppi strumentali. In particolare l’Anno Mozartiano è stato un grande stimolo per lo studio e la realizzazione del Requiem di Mozart che i cori hanno eseguito a Forlì nel 2006, nel 2007 e ancora recentemente nel 2017, assieme all’Orchestra Maderna. Il Coro Cappuccinini è diretto da Anna Mattarelli, il Coro San Paolo da Enrico Pollini.
Sarà emozionante per il pubblico l’esecuzione della Misa Criolla (dei nativi latinoamericani) di Ariel Ramirez, in quanto, oltre a essere popolarissima in tutto il continente, è musica liturgica, ma delle periferie, di quel “quasi alla fine del mondo” da cui papa Francesco disse di arrivare la sera della sua elezione. Musica suggestiva, parole in spagnolo e note andine. Si sentono tamburi e flauti….la voce del solista è piena e aperta, azzurra come i cieli delle Ande dai quali sale per arrivare “en las Alturas”, nell’alto dei cieli. Voce di Dio e voce di popolo, tutto il popolo latinoamericano, la Misa Criolla fu dedicata dal suo compositore a due suore tedesche, Elisabeth e Regina Brückner, che aiutarono i prigionieri di un campo di concentramento portando loro del cibo. E così tutto si tiene, la lode, l’esistenza dei poveri campesinos e il sacrificio della propria vita per gli altri. Tutto si tiene, “en la tierra y en las Alturas”.
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