Conigli “Frankenstein” al Parco Urbano di Forlì, non ci sono soluzioni facili perché il problema è il rapporto tra uomini e animali

La presenza dei conigli ha caratterizzato la vita del parco urbano, ma ora torna a rappresentare una contrapposizione tra associazioni animaliste e chi deve gestire una situazione di emergenza sanitaria per la salute animale, anche se non pericolosa per l'uomo. Come se si trattasse della conferma del difficile rapporto tra uomo e animali.

Il Comune di Forlì ha iniziato l’opera di cattura, controllo medico e, quando necessario, soppressione dei conigli del parco urbano “Franco Agosto”. Un intervento dovuto all’epidemia di mixomatosi che da settimane ha colpito gli abitanti dell’area verde, a 5 anni da un analogo caso.

Un’ordinanza decisa dall’Amministrazione del sindaco Davide Drei, su indicazione della competente Ausl Romagna, che aveva ricevuto le segnalazioni questa estate degli animali malati. Una malattia, la mixomatosi, che non ha cure e non lascia scampo agli esemplari infetti.

Il provvedimento ha portato a un duro confronto con le associazioni animaliste, come Lega anti vivisezione e Metà, Movimento etico tutela animali, che hanno accusato il Comune di non aver rispettato un patto con loro per il controllo delle operazioni e l’eventuale spostamento dei conigli in altre aree non infette, arrivando anche a ipotizzare una denuncia per il primo cittadino di Forlì.

Martedì scorso gli operatori chiamati dal Comune hanno chiuso per alcune ore l’area verde per procedere al controllo degli animali.

Ovviamente impossibile una capillare verifica, in quanto si stima in un migliaio i conigli nel solo parco urbano, senza contare quelli che hanno “sconfinato” oltre la recinzione e si possono trovare anche a decine di metri di distanza lungo sentieri e zone boschive.

 

Difficile trovare un punto di contatto tra salvaguardare degli animali sani e la necessità di bloccare un’epidemia che pare complicato da sradicare.

La presenza dei conigli ha caratterizzato la vita del parco urbano, ma ora torna a rappresentare una contrapposizione tra associazioni animaliste e chi deve gestire una situazione di emergenza sanitaria per la salute animale, anche se non pericolosa per l’uomo.

 

 

Come se si trattasse della conferma del difficile rapporto tra uomo e animali.

Proprio in questi giorni due notizie hanno colpito l’opinione pubblica avendo per protagonisti animali: uno scatto del fotografo Brent Stirton ha vinto il concorso Wild life Photographer of the year 2017, dedicato a natura e animali, uno scatto crudo realizzato nel parco di Hluhluwe, in Sudafrica, di un rinoceronte ucciso con un colpo di fucile da qualche bracconiere che gli aveva strappato il corno, un pezzo “pregiato” per il mercato nero, con un valore anche di 40mila euro; e poi tre ragazzini danesi di 16 anni in gita scolastica che sono stati denunciati dai Carabinieri per aver ucciso a sassate e bastonate un cigno sul lungolago Cappuccini a Peschiera del Garda.

 

E se la soluzione fosse semplicemente maggiore rispetto?

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Fabio Blaco

Fabio Blaco è il fotoreporter del Corriere Romagna e del mensile La Romagna Cooperativa, oltre che di numerose istituzioni pubbliche e private. Grande appassionato di storia locale, su Romagnapost.it pubblica le gallery e gli eventi più importanti del territorio. Per contatti: fabioblaco.fotoreporter@gmail.com