Sabato manifestazione a San Piero in Bagno. Per le promesse non c'è più tempo. Sono molto in ritardo gli atti concreti
È arrivato il momento di alzare la voce. Sulla vicenda della E45 non si possono accettare ulteriori rinvii. La situazione è nota. Anzi, arcinota. In seguito ad un video girato da un amatore, il 16 gennaio scorso la procura di Arezzo ordinò la chiusura del viadotto Puleto che, di fatto, in assenza di percorsi alternativi, sancì la chiusura della E45. Una tegola per il nostro territorio, in particolare per l’alta Valle del Savio.
Il 13 febbraio fu autorizzata la riapertura per le auto. Un pannicello caldo. Essendo la E45 un strada di grande comunicazione è utile per il traffico pesante. Due giorni dopo ci fu la visita del ministro Toninelli che garantì che entro un mese la superstrada sarebbe stata riaperta a tutti e che si sarebbe fatto carico di fare pressioni sul ministero dello Sviluppo economico per un provvedimento in aiuto delle aziende in crisi a causa della chiusura della superstrada. Questa garanzia portò ad annullare la manifestazione che era stata programmata per il giorno successivo. Una decisione che fu presa soprattutto per la defezione che cominciarono ad arrivare dalle associazioni di categoria più vicine al centrodestra.
Poi tutto si fermò. Il cinque marzo quindi fu convocato un tavolo al ministero dello Sviluppo economico per discutere di come modulare i sostegni alle imprese. Furono promessi otto milioni dei quali ancora non c’è traccia. C’è solo una promessa che le risorse verranno previste in un decreto. Probabilmente quello sulla Crescita. Certamente arriveranno. Vorrei vedere. Per lo Stato sono briciole. Non è quello il problema. Il fatto è che non si tratta così un territorio. Sia chiaro: una cosa del genere quando a Roma c’era Laura Bianconi non sarebbe successa. E lei era una “semplice” senatrice. Adesso invece abbiamo un sottosegretario e di quelli pesanti.
Eppure tre mesi dopo la chiusura e due mesi dopo la visita del ministro, affiancato dalla nomenklatura locale della Lega, non si è mossa una foglia. Per questo è quanto mai opportuna la manifestazione che sabato si terrà a San Piero in Bagno in piazza Tre Martiri. E dovrà essere un momento in cui non si faranno sconti. Perché questo territorio non può essere trattato come è stato fino ad ora. Non siamo figli di un Dio minore.
P.S. Onorevole Morrone, per favore, quando i provvedimenti arriveranno (perché arriveranno, vorrei vedere) almeno ci risparmi i comunicati stampa entusiastici e autocelebrativi.
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