Davide Fabbri indica gli interventi prioritari
Davide Fabbri (Cesena in Comune) interviene sul tema della piena del fiume. La nota
La piena del Savio ancora una volta ci ricorda con crudezza la vulnerabilità del nostro territorio ed il modo irresponsabile col quale è stato sfruttato e gestito. Basta una pioggia molto intensa, che duri qualche giorno, e si puo’ essere certi che vi saranno frane, smottamenti e allagamenti. Negli ultimi 30 anni le aree urbanizzate si sono espanse aumentando l’impermealizzazione dei terreni. Per queste ragioni, quando piove intensamente, si accumulano, con una certa rapidità, le piene. E’ quello che sta accadendo in queste ore al nostro fiume Savio.
La capacità del Savio di regolare le piene è stata fortemente compromessa e limitata: l’alveo è stato ristretto con costruzioni di vario tipo, il corso naturale è stato spesso modificato e le aree di espansione naturale delle piene sono state occupate, ridotte e compresse. Così le piene si trasformano in alluvioni dannose.
I fenomeni franosi hanno una dinamica simile, a causa di eccessi di infiltrazioni d’acqua in terreni resi particolarmente vulnerabili da costruzioni fatte nei luoghi sbagliati. La responsabilità della politica è evidente. Le scelte di cementificazione dei suoli hanno assunto proporzioni preoccupanti. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Occorre una nuova stagione di amministratori illuminati, dotati di una cultura ecologista del territorio, una consapevolezza della sua vulnerabilità, il rispetto dei suoi equilibri, una nuova capacità di gestione e di manutenzione del territorio. Occorre aumentare la capacità di assorbimento delle piogge anche nelle zone urbanizzate, imponendo misure urbanistiche di aumento delle infiltrazioni (come le pavimentazioni permeabili).
Occorre istituire una vera e propria fascia di pertinenza fluviale, con particolari vincoli di tutela, dove siano individuate le aree da restituire alla dinamica del fiume ed alla espansione delle piene; occorre rivedere il sistema degli argini, tenendo conto che le piene evidenziano le tendenze naturali evolutive di un fiume, tendenze che vanno il più possibile assecondate.
Occorre verificare e rimuovere le riduzioni delle sezioni di deflusso che provocano aumenti consistenti dell’altezza e della velocità delle acque; tali riduzioni si verificano per insediamenti sbagliati e per mancate manutenzioni, che portano al permanere in alveo di detriti, rifiuti e depositi alluvionali stabilizzati.
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