Sfumature di quarantena

Agli operatori sanitari non diremo mai grazie a sufficienza, ma sono tante le categorie di lavoratori a rischio

Tutto è perfettibile e anche il decreto approvato in Consiglio dei ministri lo è. Però la manovra va nella giusta direzione per cercare di affrontare i problemi provocati da questo virus. Certo, i vizi italici non sono spariti. Anzi. Soprattutto quelli dei politici. Scusa allora la necessaria coesione è andata a farsi benedire. Ed ogni partito nelle dichiarazioni ha alzato l’asticella per cercare di avere un po’ di visibilità. Lo hanno fatto tutti: opposizione e maggioranza.

Ma anche il premier ci ha messo anche il suo carico. Forse non era quello da undici, ma poco ci manca. Anche Conte non ha perso il vizietto di giocare con le parole. In un momento In cui non ne avrebbe bisogno in quanto ha un indice di gradimento alto. Invece non ha resistito alla tentazione di usare un titolo accattivante per il decreto: “Cura Italia”. Enfasi che non condivido a prescindere, ma in questo momento in particolare. Sia chiaro, non è una caduta di stile, per quello serve ben altro. 


Giuseppe Conte

Una delle notizie di oggi è che è cambiato il modulo per l’autocertificazione. C’è una quinta voce che si aggiunge alle quattro già preesistenti nella dichiarazione necessaria per giustificare gli spostamenti. Si dovrà dichiarare di non essere soggetto agli obblighi previsti dalla quarantena per chi è stato trovato positivo al coronavirus o per chi è entrato in contatto con una persona contagiata.

Il modulo andrà consegnato in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, altra categoria che merita tutto il nostro ringraziamento. Fino ad ora si parlato, giustamente, degli operatori sanitari ai quali non diremo mai grazie a sufficienza. Ma sono in tanti i lavoratori a rischio perché impegnati in una sorta di front office. Penso ai commessi dei supermercati, ai farmacisti, ai dipendenti di banche e uffici postali. È di oggi la notizia che a Bergamo sono morti due dipendenti delle poste che avevano lavorato fino a pochi giorni fa.


E fra le categorie più esposte ci sono i tutori dell’ordine. Quelli che tutti i giorni devono andare in strada di pattuglia per controllare che tutto vada bene. Spesso li contestiamo anche se, il più delle volte, non avremmo motivo di farlo. Adesso facciamo uno sforzo e raccogliamo l’appello di Ugo Vandelli, già commissario di Ps: “Se in questi giorni, per qualsiasi ragione, verrete fermati in strada dalle forze di polizia vi prego non vi irritate, non assumere atteggiamenti sgarbati o comunque infastiditi. Rivolgete, invece, un caloroso GRAZIE a queste donne e uomini che, ubbidendo senza indugi agli ordini del Governo, con il loro lavoro ci tutelano in questo difficile e spesso angoscioso momento. Dobbiamo incoraggiarli, dobbiamo dare senso e motivazione al loro impegno senza il quale sarebbe molto più duro uscire da queste inaspettate quanto pericolose difficoltà. La motivazione per loro è fondamentale ed è il nostro GRAZIE, il nostro riconoscimento al loro rischioso e impegnativo lavoro”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.