La testimonianza su Luigi Pierantoni: parole che emozionano

Confesso che mi sono emozionato nel leggere il ricordo di Luigi Pierantoni (1905 – 1944) scritto dal nipote che porta lo stesso nome. Ho quindi deciso di riprendere la testimonianza, che è stata pubblicata nei giorni scorsi sul sito www.vecchiazzano.it perché il maggior numero possibile di forlivesi abbia contezza a chi è cointitolato l’Ospedale cittadino. 
Nella fretta ho attribuito a Gilberto Giorgetti l’ideazione del sito citato, mentre la si deve ad Andrea Gorini, che tuttora continua ad aggiornare le notizie che riguardano la frazione dove sorge il Morgagni-Pierantoni. Giorgetti ha contribuito, fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2012, a inserire le notizie storiche relative al quartiere avendo anche scritto nel 1998 un libro sulla località dal titolo “Vecchiazzano, piccola e grande storia in un borgo rurale forlivese”, edito da “Il Vicolo” di Cesena.

A parte questo mio errore, il testo su Luigi Pierantoni ha destato molto interesse tanto che mi sono giunte richieste di ulteriori informazioni su di lui, sulla sua vita e sulla sua partecipazione alla Resistenza. Cerco di rispondere con ulteriori elementi tratti da alcune pubblicazioni e da internet. Però va innanzitutto ricordato che al termine del Secondo conflitto mondiale a Luigi Pierantoni, avendo svolto l’attività di tisiologo dopo essersi laureato in medicina, venne intitolato tutto il complesso del Sanatorio di Vecchiazzano, che com’è noto fu realizzato durante il regime fascista e consta di più edifici di grandi dimensioni costruiti per ospitare e curare gli ammalati di tubercolosi. Solo dopo la dismissione del Sanatorio, la costruzione del Padiglione Morgagni e il trasferimento di tutti i reparti dell’Ospedale il nosocomio nel 2004 assumerà l’intitolazione di Morgagni-Pierantoni.

Fatta questa opportuna precisazione ricordo che Luigi Pierantoni fu un ufficiale della Croce Rossa Italiana col grado di tenente e un componente del Partito d’Azione clandestino. La sua casa-ambulatorio in piazza Leandro, nel quartiere Trieste a Roma, veniva usata anche come base per l’attività politica. Nel 1921 il padre Amedeo fu tra i fondatori del Partito comunista d’Italia e nella casa dei Pierantoni si incontravano, così, resistenti azionisti e comunisti. Anche la moglie del medico, Lea, era a fianco del marito nella lotta contro gli occupanti tedeschi e i fascisti che li sostenevano. La giovane donna dimostrò molto coraggio tanto che fra la fine del 1943 e l’inizio del 1944, nonostante fosse in attesa di un quarto figlio, trasportò armi e stampa clandestina, occultandola nel doppio fondo del passeggino del terzo figlio, Paolo. 
Il 7 febbraio 1944 il tenente Pierantoni fu arrestato, su delazione di una spia italiana, mentre era in servizio nel presidio romano della CRI a Tor Fiorenza. Venne rinchiuso in una cella di un edificio in via Tasso trasformato nella sede della famigerata SIPO, comandata dal tenente colonnello Herbert Kappler, che divenne sinonimo di feroci torture da parte della Polizia di Sicurezza, dalla quale dipendeva la Gestapo. Pierantoni, dopo aver subito gli abituali e pesanti interrogatori, fu trasferito nel III braccio del carcere di Regina Coeli, dove improvvisò una infermeria e si prodigò nell’attività di medico a favore dei detenuti. Non solo affidava a “pizzini” ricavati da sottilissimi fogli di carta copiativa, ripiegati e cuciti negli orli della biancheria sporca, messaggi che dal carcere di Regina Coeli giungevano a famiglie che non sapevano dove fossero i loro cari. 
Il 24 marzo 1944 stava praticando un’iniezione a un malato, quando fu interrotto bruscamente da due agenti della “Feld Polizei” e trascinato, senza spiegazioni, alle Fosse Ardeatine. 

Luigi Pierantoni fu una delle prime vittime dell’atroce rappresaglia, tanto che quando le salme furono recuperate nel dopoguerra, a quella del medico antifascista, riportata tra le ultime in superficie, fu assegnato il numero 334. Quando si costituì l’associazione dei familiari dei martiri (ANFIM), proprio il padre di Pierantoni fu chiamato a presiederla. A Luigi Pierantoni è stata intitolata una via di Roma; portano il suo nome anche la caserma della CRI della capitale e, come detto, l’Ospedale di Vecchiazzano. In una aiuola del parco della nostra struttura sanitaria su una colonna alta 2 metri, posta lungo un viale interno, è collocato un busto ed è riportata un’epigrafe sul medico e patriota antifascista. Anche sulla casa dove abitò a Roma, lapidi lo ricordano insieme a Raffaele Zicconi, altro martire delle Fosse Ardeatine, mentre sul marciapiede di fronte alla stessa abitazione il 15 gennaio 2019 è stata collocata una “pietra d’inciampo”.

Gabriele Zelli 

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).