Classe e Ravenna al tempo di Dante

RAVENNA. Venerdì 28 maggio, alle ore 18.30, sulle pagine Social di RavennAntica e del Classis Ravenna e sulla pagina Fb Ravenna per Dante inaugura la mostra Classe e Ravenna al tempo di Dante, promossa da RavennAntica – Fondazione Parco Archeologico di Classe, Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì – Cesena e Rimini.

L’esposizione, a cura di Enrico Cirelli, Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi e Giuseppe Sassatelli, apre al pubblico da sabato 29 maggio edè visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18.30.E’realizzata in collaborazione con i Dipartimenti di Storia Culture Civiltà (Sezione di Archeologia) e di Beni Culturali dell’Università di Bologna, con il Comune di Cotignola, con l’Archidiocesi di Ravenna e Cervia e con la Casa Matha – Schola Piscatorum.

Che città incontra Dante quando arriva a Ravenna? Il rapporto con il mare e con le vie d’acqua riveste ancora la stessa importanza che aveva avuto durante l’epoca romana? Come si presenta la relazione con Classe e con il territorio circostante? Qual è il panorama monumentale che vede? Ma soprattutto, come si svolgeva la vita a Ravenna quando la città accolse il Poeta nell’ultima fase della sua vita?  Queste sono le principali domande alle quali cerca di dare una risposta la mostra, che attraverso una ricerca originale e mirata, ricostruisce monumenti e paesaggi della città di Ravenna e di Classe ai tempi del Sommo Poeta, anche attraverso soluzioni fortemente evocative.

Che le nostre città siano l’esito di stratificazioni urbanistiche e monumentali complesse è un dato di fatto: molte tracce del loro ricco passato sono andate perdute. Questo vale anche per Ravenna dove, al di là di alcuni monumenti straordinari (San Vitale, Sant’Apollinare, Galla Placidia, Mausoleo di Teodorico e pochi altri), mancano tracce concrete del suo assetto complessivo nei vari periodi storici. Sicuramente per il periodo romano, ma anche per quello tardo-antico e medievale.

Durante la sua vita, Dante soggiornò a Ravenna e sicuramente vide alcuni dei suoi importanti monumenti, da cui trasse ispirazione per la sua Commedia, e frequentò i suoi dintorni, in particolare la Pineta di Classe a cui dedicò versi molto efficaci. Non avendo certezze sull’impianto urbanistico della città, sappiamo poco anche della vita quotidiana dei suoi cittadini, di cui la mostra offre uno spaccato in alcune sue articolazioni: la città che vive, la città che produce e la città che prega.

Oltre a tutti i documenti che è stato possibile individuare, alle immagini e ai disegni ricostruttivi, in esposizione anche antiche testimonianze dell’epoca: una selezione di sei boccali in maiolica arcaica provenienti dal pozzo rinvenuto all’interno della chiesa di Santa Croce a Ravenna, una scultura della Madonna col Bambino in legno policromo realizzata in ambito emiliano veneto, un frammento di decorazione architettonica di un edificio di ambito ravennate e un frammento di mosaico proveniente dall’area absidale della Basilica Ursiana. Appositamente creato per la mostra è l’abito medievale femminile realizzato dall’Associazione Mercato delle Gaite di Bevagna di un tipo che possiamo immaginare indossato da Beatrice.

Grande importanza hanno le ricostruzioni in 3D della città e del territorio circostante, realizzate dallo Studio Tre.digital s.r.l. che hanno lo scopo di fornire ai visitatori dell’anno dantesco un quadro urbanistico e paesaggistico di Ravenna e del suo territorio intorno al 1300.

L’accuratezza scientifica e l’innovazione tecnologica sono gli ingredienti su cui si fonda il progetto espositivo Classe e Ravenna al tempo di Dante: un lavoro di squadra che ha coinvolto storici, archeologi ed esperti in nuove tecnologie, che hanno lavorato insieme con l’obiettivo di garantire la scientificità delle ricostruzioni e degli apparati, realizzati con un linguaggio semplice e coinvolgente.

“Immaginare una città, nelle sue molte forme, è un esercizio affascinante e necessario – dichiara Elsa Signorino, Assessora alla Cultura del Comune di Ravenna. Non sono molte le occasioni, tuttavia, di immaginare una città nel suo passato, coglierne le atmosfere e il modo in cui doveva inserirsi nel paesaggio. Una mostra che offre l’opportunità di vedere Classe e Ravenna al tempo di Dante ci mette, allora, nella straordinaria e privilegiata prospettiva di cogliere un frammento dell’immaginario del Sommo Poeta. Vivere nella stessa città in cui Dante Alighieri ha trascorso un periodo significativo della sua vita, percorrere le stesse strade e scorgere alcuni degli stessi edifici assume un valore che ci riempie gli occhi, il cuore e la mente, e soprattutto ci indica la via per le trasformazioni future, inevitabili, ma che continueranno a portare il segno di uno dei più grandi poeti che il mondo abbia mai conosciuto. A settecento anni dalla sua morte, Dante continua a vivere nelle sue parole, ma anche nei luoghi che ha abitato, e per noi cittadini di Ravenna questo è un lascito di enorme valore e non può che essere motivo di orgoglio e di gratitudine”.

“Con la mostra Classe e la Romagna al tempo di Dante la Fondazione RavennAntica intende inserirsi in modo organico e concordato nelle molte iniziative della città per le celebrazioni dantesche – sottolinea il Professor Giuseppe Sassatelli, Presidente di RavennAntica e co-curatore insieme a Enrico Cirelli, Fabrizio Corbara e Giovanna Montevecchi. Nella mostra Dante e la Romagna, allestita a San Nicolò (MUSEO TAMO MOSAICO), sono raccolte immagini di monumenti e paesaggi della Romagna che Dante ha visto e citato nella Divina Commedia. Con questa esposizione si intende offrire a cittadini e visitatori di Ravenna una ricostruzione della città e del suo territorio più vicino, così come si presentavano ai tempi di Dante e come lo stesso poeta li ha frequentati. Sappiamo per certo che Dante ha visto alcuni dei monumenti più celebri di Ravenna (si pensi solo ai mosaici, fonte ispiratrice di molti dei suoi versi). Ma non sappiamo nulla o quasi nulla di come era realmente la città nel suo assetto urbanistico, nei sui segmenti abitativi, nei suoi apparati produttivi, nelle sue strade, nei fiumi che l’attraversavano. Dopo una raccolta sistematica di quanto ci è noto dalla storia e dall’archeologia si è proceduto ad una proposta ricostruttiva che unisce l’esattezza e la verifica dei dati a una immediatezza e una attrattività quanto meno inusuali. Offrire a chi oggi visita Ravenna la possibilità di immaginare come era realmente la città al tempo di Dante ci è sembra un contributo utile e coerente con le celebrazioni dantesche anche perché si tratta di quella cornice urbana e territoriale in cui possiamo immaginare il poeta nei molti anni che ha trascorso nella nostra città”.

La mostra, aperta al pubblico fino al 26 settembre, osserva i seguenti orari: tutti i giorni 10 – 18.30.

Ingresso: incluso nel biglietto a tariffa speciale del museo (€ 5).

Per info e prenotazioni Museo Classis Ravenna: 0544 473717 oppure classisra@ravennantica.org

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