Tracce di civiltà contadina

Una mostra fotografica documenta il duro lavoro nelle campagne

Sabato 18 febbraio 2023, alle ore 16.00 nel Salone di Palazzo Morattini (e’ Palaz ‘d Panocia), via Armelino 33, Pievequinta, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica “Tracce di civiltà contadina. Il duro lavoro nelle campagne forlivesi quando tutto si faceva a mano”, a cura di Radames Garoia. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Culturale e Ricreativa “Amici della Pieve ODV”, presieduta da Serena Savoia.

Un lavoro immane ed una fatica fisica oggi impensabile ed improponibile; questo era Il lavoro contadino, cioè la sommatoria di fatiche fisiche senza risparmio, ansie, speranze troppo spesso troncate dalle avversità atmosferiche, capaci di compromettere fino all’ultimo un buon raccolto. La fienagione, la mietitura e la trebbiatura del grano, l’aratura del terreno, la raccolta e la lavorazione della canapa coincidevano con i mesi più caldi dell’anno ed erano i lavori che impegnavano uomini e donne indistintamente.
Il modo di vivere stabilito da secoli di cultura contadina, è stato stravolto dalla fase di cambiamento delle strutture rurali, economiche  e sociali, iniziata verso la fine degli anni Sessanta del secolo scorso ed oggi pressoché conclusa. L’impatto con la realtà tecnologica ha causato la disgregazione di quel mondo rurale a cui è venuto a mancare il substrato economico su cui si reggeva.
Radicali trasformazioni hanno interessato il paesaggio rurale: sono quasi totalmente sparite le culture promiscue a favore delle monoculture, sono state distrutte grandi strutture poderali, risalenti al 18°e 19° secolo, non più rispondenti al lavoro dei nuovi mezzi meccanici. 
In questo contesto avviene il disfacimento della cultura contadina: questo mondo di irripetibili esperienze umane, fatto del tramandare di padre in figlio, solo con la parola e l’insegnamento pratico, usi, costumi e tradizioni, è sparito in pochi decenni. Nelle nostre campagne (e non solo in Romagna) oggi non esiste più quel “modus vivendi”.
Quella vita, quelle cose ed attrezzi di uso comune, quella cultura e quelle tradizioni popolari ad essa legate, che nell’insieme chiamiamo “civiltà o cultura contadina” stanno scomparendo. Assieme a quel mondo, è scomparso anche un certo modello di famiglia, quel concetto di scala gerarchica e di subordinazione, quella forma di ossequio e di rispetto per la natura e gli animali, quel mantenere fede ad una stretta di mano ed una parola data, quell’idea di lavoro, quell’immagine di risparmio.
Questo cambiamento ineluttabile e progressivo è sempre più rapido, per cui è d’obbligo individuare e catalogare in fretta quegli aspetti della cultura rurale e quegli scampoli di cultura contadina che è ancora possibile documentare: testimonianze, racconti di vecchi mezzadri, coltivatori diretti, artigiani, testimoni viventi e memorie storiche di quella cultura, ma soprattutto fotografie, testimoni visive di un passato ormai perduto.
Una gratitudine particolare va a tutti i fotografi (professionisti, artigiani od occasionali, molto spesso anonimi), che hanno impressionato queste scene nei loro negativi e che inconsciamente hanno tramandato alle successive generazioni, fino a noi, un po’ di storia visiva della nostra terra.
Le cinquanta fotografie esposte nella mostra sintetizzano tanti lavori, oggetti, situazioni ed argomenti che facevano parte di quel mondo: il ciclo produttivo del grano, dalla mietitura alla trebbiatura nelle aie, la fienagione, la coltivazione del granoturco e della canapa, l’aratura del terreno con i buoi, la stalla, gli attrezzi agricoli, la famiglia, il bucato, la scuola.
L’esposizione sarà visitabile fino al 4 marzo nei giorni di apertura del Palazzo.
Ingresso libero. 

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).