Chiesta una radicale inversione di rotta a tutela e garanzia delle fasce più deboli
Si è riunito oggi il Consiglio della UIL Pensionati Area Vasta di Cesena. Tanti temi all’ordine del giorno. Il segretario Primo Casadei ha posto nella sua relazione introduttiva l’attenzione alle mancate risposte da parte del Governo all’interno della proposta di Legge di Bilancio nei confronti degli attuali pensionati e persone fragili (non finanziando interventi sulla non autosufficienza e disabilità, sull’adeguamento della rivalutazione delle pensioni) e alle necessità di rivedere il sistema pensionistico andando ad adottare misure a favore dei futuri pensionati, dei giovani e delle donne.
Le misure adottate dal Governo sono del tutto insufficienti e riconfermano le filosofie adottate al momento dell’attuazione della Legge Fornero. Nei fatti quota 103 riconferma peggiorando le precedenti misure. Non vi sono pertanto risposte adeguate in nessuno degli aspetti che le organizzazioni sindacali confederali e di categoria dei Pensionati avevano avanzato nelle piattaforme unitarie anche rispetto al tema previdenziale così come avvenuto per le piattaforme su fisco e su una visione di società diversa. Rispetto poi alla situazione regionale e locale, l’attenzione è stata posta al confronto con la Regione Emilia Romagna rispetto al tema accreditamento dei servizi socio- sanitari in corso; delle rette e dell’accreditamento, per un cambiamento a fronte della sostenibilità del sistema.
Altrettanta attenzione è stata posta alle riorganizzazioni che la sanità pubblica sta mettendo in atto. In particolare, i nuovi CAU, i nuovi centri di assistenza e urgenza, dovranno garantire risposte andando a soppiantare i punti di primo intervento. Nei fatti più che rafforzare la rete dell’emergenza e della sanità territoriale sembra indebolirla. Senza una reale revisione dei ruoli dei medici di medicina generale e delle guardie mediche, il superamento dei punti di primo intervento che vedranno la luce in queste settimane, rischiano di accentuare le difficoltà dei pronto soccorso invece di andare a sgravarne il sovraffollamento. Già le prime situazioni emerse in questi giorni nella nostra regione dimostrano come la UIL di CESENA nel suo insieme da sempre critica su questa riorganizzazione che prende atto del sotto finanziamento del sistema sanitario nazionale, non è figlia di una visione di riorganizzazione e qualificazione della sanità, quanto piuttosto dell’accettazione dei tagli.
Anche il segretario della UIL di Cesena Paolo Manzelli, presente al consiglio della UIL Pensionati, ha rimarcato nel suo intervento, la forte critica a questa riorganizzazione ricordando come proprio in questi giorni dell’anno scorso si iniziava una revisione della rete dell’urgenza ed emergenza che vedeva la soppressione di alcune auto mediche in alcuni ambiti territoriali della nostra provincia. Serve una radicale inversione di rotta a tutela e garanzia delle fasce più deboli. Diversamente, come più volte detto, dalla UIL, si rischia che quei punti di primo intervento pubblici chiusi vengano un domani riaperti all’interno di strutture private andando ulteriormente ad indebolire la visione solidaristica universale e garantistica di una sanità pubblica messa sotto torchio da una parte dai tagli e dall’altra dalla visione manageriale dei vertici delle varie aziende sanitarie. Per questo la UIL Pensionati di Cesena è tutta la UIL di Cesena continueranno nella battaglia iniziata da tutta la UIL Emilia Romagna per il mantenimento di una sanità di eccellenza e pubblica quale quella che è oggi presente nella nostra Regione.
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