Elena Bucci e la “Romagnola” di Squarzina

RAVENNA. Venerdì 27 settembre (ore 21) il palcoscenico del teatro Alighieri ospita una nuova versione, tra lettura e musica, di Romagnola, celebre testo del regista e drammaturgo Luigi Squarzina (scritto tra il 1952 e il 1957) incentrato sulle drammatiche vicende della Resistenza nelle terre di Romagna.

Si tratta di una nuova produzione della compagnia Le belle bandiere con la regia e l’interpretazione di Elena Bucci (nella foto), promossa dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Squarzina.

Squarzina, sin dagli inizi della sua carriera, è stato uno scrittore e un drammaturgo interessato a elaborare testi teatrali caratterizzati da un forte impegno etico e politico, toccando temi anche scottanti con l’intento di svolgere un’attività che, attraverso la rappresentazione teatrale, incidesse nel profondo del presente. Fra questi titoli figura Romagnola, che, nelle parole dell’autore, voleva raccontare gli anni della Resistenza nella terra di origine della sua famiglia, la Romagna, zona dove furono compiute molte violenze e soprusi. La prima rappresentazione nel 1959 (al teatro Valle di Roma) ebbe notevole risonanza, originata dei consensi e dai dissensi riscossi. Il clamore non finì con le recite, ma continuò con accesi dibattiti, provocati dal testo che rievoca alcuni momenti drammatici e contrastanti della nostra recente storia. I dialoghi, aspri, ironici, passionali, sempre essenziali, descrivono la tragica storia d’amore dei due protagonisti, Cecilia, uccisa dai partigiani perché ha denunciato Michele, e Michele, ucciso dai fascisti perché partigiano, nella storia della Romagna contadina e della sua partecipazione collettiva alla Resistenza. «Questa lettura in musica – dice Elena Bucci – tende a risvegliare suggestioni, ricordi e pensieri intorno alla figura di Luigi Squarzina, poliedrico e originalissimo artista di teatro le cui radici affondano in terra romagnola. Intraprendo con emozione questo viaggio in compagnia di tutti coloro che lo hanno reso possibile». Ingresso libero.

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