FORLÌ: ADLER RAFFAELLI: L’UOMO, IL MAESTRO, IL GIORNALISTA
Sabato 6 febbraio 2016, alle ore 9.30, presso la Sala Randi, via delle Torri 13, Forli, si svolgerà un incontro promosso dall’Associazione Combattenti e Reduci, in collaborazione con il Comune di Forlì e l’Istituto della Resistenza e dell’Età Contemporanea, per ricordare Adler Raffaelli che fu Internato Militare Italiano in Germania durante la Seconda guerra mondiale e che raccontò quella terribile esperienza nel libro “Fronte senza eroi”. Porteranno la loro testimonianza persone che hanno condiviso con Raffaelli esperienze in campo giornalistico, professionale, didattico, di militanza politica e di amministratore pubblico: Florio Amadori, Paride Amanti, Davide Argnani, Euro Camporesi, Miro Flamigni, Giorgio Frassineti, Michele Minisci, Rino Monti, Roberta Ravaioli, Sauro Sedioli, Pierantonio Zavatti, Gabriele Zelli.
All’iniziativa, che sarà coordinata da Ennio Gelosi, parteciperà il sindaco Davide Drei.
Ingresso libero.
SANTO STEFANO DI RAVENNA: UN POMERIGGIO IN RICORDO DI MARIO VESPIGNANI
Sabato 6 febbraio 2016, alle ore 15.30, presso la sede dell’Istituto Friedrich Schürr, via Cella 488, Santo Stefano (RA), si svolgerà un incontro per ricordare Mario Vespignani (Forlì 1927 – 2014), un grande romagnolo, molto popolare non solo a Forlì, città nella quale è nato e dove ha sempre vissuto. Vespignani è stato un punto di riferimento per la cultura della nostra terra; fu stretto collaboratore di Aldo Spallicci nella valorizzazione del dialetto e nella redazione della rivista “La Piè”. Corrispondente dell’«Avanti» nel dopoguerra, fondatore e responsabile per tanti anni dell’Ufficio Stampa del Comune di Forlì, è stato molto apprezzato come compositore di testi della tradizione musicale romagnola. Decano fra i giornalisti della nostra regione, Vespignani iniziò a scrivere per le redazioni locali e nazionali, alternando la cronaca con la saggistica, la narrativa, il teatro e la poesia, nella quale ha creato un ricco repertorio che spazia dalla dimensione lirica alle sferzanti ” zirudêli”. Da ricordare la sua intensa attività di organizzatore e conduttore dei trebbi “di piadarul” (per un totale di 72 trebbi in altrettanti paesi della Romagna, dal 1986 al 2003). Molto intensa è stata la sua opera di promozione dell’Associazione Schürr, nei primi anni di attività, quando la si voleva far conoscere al popolo di Romagna.
Il programma dell’iniziativa prevede la trattazione della biografia e del profilo umano, culturale e sociale di Mario Vespignani da parte di Gabriele Zelli. Successivamente si svolgerà un trebbo dedicato a Mario con la lettura di sue poesie, zirudelle e scritti fa parte di dicitori e poeti romagnoli, nonché l’esecuzione di brani musicali su suoi testi che verranno eseguiti da Claudio Molinari, Tina e Mauro Neri.
Nel corso dell’incontro, coordinato da Radames Garoia, sarà consegnato alla figlia Mariangela il premio “Argaza d’arzent” alla memoria, per la lunga e prolifica attività di poeta e autore dialettale.
Ingresso libero.
Per informazioni 3493737026.
A PREDAPPIO I VICINI SCOMODI
Mercoledì 10 febbraio 2016, alle ore 21.00, presso il Teatro Comunale di Predappio, gli attori dell’Associazione Culturale Teatro delle Forchette metteranno in scena, con la regia di Giuseppe Verrelli, “I vicini scomodi”, tratto dall’omonimo libro di Roberto Matatia pubblicato nel 2014 dalla casa editrice Giuntina di Firenze. Il volume narra, come viene evidenziato dal sottotitolo, la “Storia di un ebreo di provincia (Nissim Matatia), di sua moglie e dei suoi tre figli negli anni del fascismo”.
I Matatia giunsero in Italia in due fasi successive, due fratelli, Nissim e Leone, si trasferirono dalla Grecia all’inizio del Novecento, negli anni tra il 1900 e il 1910; il fratello minore Eliezier venne nel nostro paese nel 1920. Originari di Corfù, Nissim e Leone raccolsero l’invito di alcuni cugini appartenenti alle famiglie Coen e Hakim, residenti a Bologna. I Coen erano pellicciai e proposero ai due nuovi arrivati di avviare una attività analoga a Forlì e in un secondo tempo a Faenza (l’autore del libro, erede di Eliezier, continua a esercitarla, ndr) dove non avrebbero avuto concorrenza. Essi accettarono e così avviarono una pellicceria in piazza Saffi, dove attualmente ha sede la profumeria Fiorentini, che ancora oggi mantiene il caratteristico portone originario in legno. Eliezier invece operò a Faenza. Ognuno di loro risiedeva nella città in cui lavorava con le relative famiglie che erano molto integrate nei rispettivi ambiti cittadini. I Matatia forlivesi, in particolare, erano in relazione anche con gerarchi di alto livello. Erano diventati, per usare un’espressione dell’autore, i “pellicciai di regime”. Tutto ciò derivava non solo da una frequentazione assidua, ma anche dal fatto che Forlì si trovava in una posizione strategica. Nissim Matatia inoltre possedeva una villa a Riccione che pose la sua famiglia a stretto contatto con quella di Mussolini, vicina di casa, e con tutti coloro che la frequentavano. Nel 1930 Nissim acquistò “Villa Margherita”, mentre quattro anni dopo donna Rachele acquisì quella a fianco, la quale divenne “Villa Mussolini”. I Matatia entrarono così in contatto con tante personalità dell’epoca. Ad esempio conoscevano Achille Starace, segretario del Partito Nazionale Fascista, a dimostrazione del fatto di quanto si fossero perfettamente integrati.
Dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste, però, divennero i “vicini scomodi”. Da quel momento prese il via una storia drammatica, conclusasi tragicamente per gran parte dei componenti della famiglia di Nissan Matatia.
Ingresso a pagamento.
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