L’EVENTO DI FEBBRAIO 2016 di Marco Viroli e Gabriele Zelli

INAUGURA AI MUSEI SAN DOMENICO LA GRANDE MOSTRA
“PIERO DELLA FRANCESCA. INDAGINE SU UN MITO”

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Dopo aver ospitato l’acclamatissima mostra del fotografo Steve McCurry, Forlì si prepara ad accogliere un’altra importantissima esposizione, dedicata a un artista considerato tra i principali ispiratori dell’arte moderna, ovvero Piero della Francesca.

Grazie a “Piero della Francesca. Indagine su un mito”, undicesima grande esposizione allestita ai Musei Civici di San Domenico dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì, saranno in esposizione dal 13 febbraio al 26 giugno le opere d’arte di uno tra i personaggi più emblematici del nostro Rinascimento e degli artisti che, nel corso dei secoli, sono stati influenzati dal suo talento e dal suo estro.

Con il titolo programmatico di “Piero della Francesca. Indagine su un mito”, la mostra si propone lo scopo di illustrare quanto le soluzione espressive, intrise della passione del maestro per la matematica e la geometria, abbiano continuato a influenzare fino ai nostri giorni generazioni e generazioni di artisti.

Il successo della undicesima grande mostra di Forlì è annunciato. Sei sono le opere, che saranno in mostra al San Domenico, attribuibili con certezza a Piero, di cui un paio mai prestate prima. Mai così tante opere di Piero della Francesca sono state esposte tutte assieme. Una vera e propria sfida, se di pensa che il sommo maestro è stato uno straordinario frescante (basti pensare alla “Storia della Vera Croce” nel Duomo di Arezzo), mentre le pale d’altare e le preziosissime tavole sono veramente poche e in gran parte considerate inamovibili e ottenerle in prestito a volte risulta pressoché impossibile. Così a Forlì sarà possibile ammirare capolavori di Piero come la “Madonna della Misericordia” proveniente dal Museo civico di Sansepolcro, la “Sant’Apollonia” della National Gallery of Art di Washington, il “San Gerolamo e un devoto” delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, la “Madonna col Bambino” della Alana Collection (opera rinvenuta sul mercato antiquario una decina d’anni fa).

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Compito del team di curatori, diretto da Gianfranco Brunelli, è stato quello di affiancare alle opere del grande maestro del Quattrocento dipinti capaci di testimoniare l’omaggio al suo genio, avvenuto a partire dal XIX secolo, dopo lunghi secoli di oblio.

La mostra, composta da circa 250 opere, elabora un ininterrotto dialogo tra capolavori di epoche differenti, a dimostrazione di come il pittore aretino abbia ispirato artisti a secoli di distanza fino a rintracciare la sua influenza anche nella modernità. A partire dagli artisti a lui contemporanei e dalle generazioni immediatamente successive, saranno esposte opere di Paolo Uccello, Beato Angelico, Andrea del Castagno, Francesco del Cossa, Luca Signorelli, Melozzo, Antonello da Messina, Giovanni Bellini e altri ancora.

Si cercherà inoltre di rappresentare la riscoperta del mito di Piero, in Italia passando attraverso i Macchialioli, Borrani, Lega e Signorini, all’estero coinvolgendo Degas, Seurat e Signac, il purismo di Puvis de Chavannes, gli slanci metafisici di Odilon Redon, la geometria di Cézanne, fino ad abbracciare il ‘900 di de Chirico, Carrà, Balthus Guidi, Casorati, Morandi, Sironi, in osmosi con artisti stranieri come Le Corbusier, Balthus e Edward Hopper, sempre posti in costante confronto col grande pittore quattrocentesco.

Dal Fondo Piancastelli, depositato nella Pinacoteca di Forlì, saranno inoltre estratte e messe in mostra alcune preziose opere librarie che parlano di Piero e trattati dei tanti studiosi che si sono cimentati nell’esposizione della sua dimensione realista. Al San Domenico saranno poi presentati anche un saggio e alcuni spezzoni della colonna sonora di un film su Piero della Francesca, risalente al 1946.

Piero di Benedetto de’ Franceschi, comunemente noto come Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1416/1417 ca. – Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492), pittore e matematico, è stato tra le personalità più emblematiche del Rinascimento italiano, esponente della seconda generazione di pittori-umanisti. La sua opera fece da cerniera tra la prospettiva geometrica brunelleschiana, la plasticità di Masaccio, la luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori di Beato Angelico e Domenico Veneziano, la descrizione precisa e attenta alla realtà dei fiamminghi. Altre caratteristiche fondamentali della sua espressione poetica sono la semplificazione geometrica sia delle composizioni che dei volumi, l’immobilità cerimoniale dei gesti, l’attenzione alla verità umana.

Le opere del grande maestro del Rinascimento, significativamente scomparso il giorno della scoperta dell’America, mostrano un profilo artistico in grado di influenzare persino i contemporanei: struttura prospettica rigorosissima, perfezione dei volumi geometrici, rappresentazione di figure grandiose, immerse in un’atmosfera dalla luminosità diffusa, che mantiene i personaggi come sospesi nel tempo.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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