Gli Italiani per Helmut, tedesco di Germania

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Le riunioni di Bruxelles hanno sempre un certo stile istituzionale, posato. I “Grazie, signor Presidente” si sprecano. A questo clima contribuiscono molto i colleghi del Nord Europa, i quali durante le riunioni hanno sempre un atteggiamento molto professionale e raramente si concedono alla battuta o allo scherzo. Basta poi incontrarli durante la pausa caffè per capire che la loro indole non è troppo diversa da quella mediterranea nel momento di distensione. Gli argomenti di “chiacchiera da bar” non sono però uguali ai nostri. C’è sicuramente il calcio in comune, ma raramente vi è la politica, che invece per noi italiani viene sicuramente subito dopo la scienza pallonara.
Dovete quindi immaginare la mia sorpresa quando il mio amico Seenkleine, tedesco di Germania, mi chiede curioso del Governo Monti e delle prospettive future della politica in Italia, a margine del mio ultimo viaggio a Bruxelles.
Felice come un tornado in un campeggio di roulotte mi metto a spiegare gesticolando il “bene” ed il “male”, il “buono” ed il “cattivo”, la sempre maggior insoddisfazione delle persone nei confronti della politica.
Helmut, questo il nome, mi guarda attento e poi sentenzia: «Di cosa vi lamentate? Da più di sessant’anni siete una democrazia. Se avete eletto disonesti o incapaci in dosi massicce è perché vi sono disonesti ed incapaci tra di voi». Rimango sorpreso dal tono tranquillo con il quale mi dà, pro quota, del disonesto e dell’incapace.
Articolo una risposta che parte dalla guerra fredda e dal boom economico, arriva a mani pulite passando dalla crisi economica. La serafica risposta: “Il problema è solo uno: prima della crisi c’erano più soldi per tutti e tutti sentivate meno la necessità di fare le cose per bene ed in maniera onesta. Oggi il bottino per i complici si è ridotto ed è più facile litigare con il capobanda».
Mentre mi passa per la testa un: «Pure Kohl qualche problema di finanziamento lo ha avuto» arriva il segretario generale a richiamare tutti all’ordine per rientrare e ricominciare la riunione.
La prossima volta gli chiedo come sono andati agli Europei.

 

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Cristian Maretti

Cristian Maretti è direttore di Legacoop Agroalimentare Nord Italia, ruolo che lo porta a vivere a cavallo tra Forlì, Bologna, Roma e Bruxelles. Su Romagnapost.it scrive di temi legati all'agricoltura e all'Europa, con un occhio particolare a come ci vedono all'estero. 

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