Quante volte abbiamo aperto la Home di Facebook e ci siamo trovati davanti a un’infinità di post tristi, inopportuni, foto oscene scattate da sedicenti fotografi, ignari persino delle regole di base della messa a fuoco? Diciamo tutti i giorni. E quante volte siamo riusciti ad esprimere il nostro disappunto senza per questo invischiarci in qualche discussione virtuale, col rischio di offendere o di dimostrarsi dei rompiscatole?
Pare che nel mondo di Facebook non sia ammessa la contrarietà. Lo spirito buonista che caratterizza il portale permette di apprezzare, condividere…e basta. Non c’è spazio per i brontoloni che vorrebbero solo essere liberi di ringhiare a denti stretti un “non mi piace” e disconnettersi, senza strascichi.
Anche a questo c’è rimedio. Per i possessori di iPhone è disponibile un’app per dare sfogo alla propria disapprovazione (per Android i tempi sono un po’ più lunghi, ma nel giro di un paio di mesi l’applicazione dovrebbe essere disponibile anche su Google Pay). Si tratta di “Hater”, che non è altro se non il contrario del “Like” di Facebook. Il meccanismo è semplice: una volta completata la registrazione si possono scattare e condividere con la comunità fotografie (modificabili secondo i filtri del celebre Instagram) di ciò che si odia o mal si sopporta. Il tutto può essere riversato facilmente su Facebook o Twitter o inviato tramite mail o sms. Ciascun utente sarà poi libero di scegliere un “odiatore” di fiducia, e di seguirne le lamentele e commentarne i post.
Jake Banks è il creatore dell’applicazione che rischia di cambiare il modo stesso di condividere sul web. Alla base dell’idea c’è la volontà di assicurare a chiunque la libertà di dire pubblicamente cosa si odia (la dichiarazione di intenti che compare sotto il titolo dell’app è infatti “Express Yourself” – esprimi te stesso), senza però cedere a uno spirito puramente distruttivo. Il fine ultimo è cambiare ciò che non ci piace, migliorarlo.
Sarà un caso che il nome più ricorrente sia quello di Justin Bieber?
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