Il podere simbolo della legalità

2015 03 19 - mauro marconi e elena salvucci-visita al podere confiscato 

Nonostante il maltempo, il 4 ottobre scorso FOR.B, Casa del Cuculo e Slow Food hanno organizzato “Alla luce del sole”: una giornata di festa e sensibilizzazione dedicata a legalità, agricoltura sociale e beni comuni per raccontare alla città passato e futuro del podere di Viale dell’Appennino 282, confiscato per usura negli anni ‘90 e che oggi si appresta a diventare un simbolo della legalità in Romagna.
Durante la giornata, patrocinata dall’assessorato alle politiche di Welfare del Comune di Forlì in collaborazione con Spazi Indecisi, Viaterrea, Caritas Diocesana di Forlí e L’altrogiardino, pedalate e passeggiate guidate tra il podere e la città, giochi all’aperto, cibo, musica e una tavola rotonda con la vicepresidente di Slow Food Emilia Romagna Laura Giorgi e l’assessore del Comune di Bologna Nadia Monti, in prima linea per promuovere la cultura della legalità democratica in politica e nella Pubblica Amministrazione.

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«Siamo in tanti a calpestare questo suolo per portarlo a nuova vita e presentare alla città di Forlì i risultati di un work in progress unico in Emilia-Romagna” spiega Mauro Marconi, presidente della cooperativa FOR.B che da 4 anni gestisce il progetto di bonifica e riqualificazione ambientale del podere e la sua conversione all’agricoltura bio e sociale. “Slow Food, Caritas Diocesana, Casa del Cuculo insieme alla cooperativa FOR.B stanno lavorando per coinvolgere a fondo la cittadinanza e la società civile forlivesi nella fruizione di questo bene confiscato e nella sensibilizzazione verso legalità, agricoltura sociale e beni comuni», conclude Marconi.

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«In questo quadro, il ruolo della cooperativa Casa del Cuculo è quello di studiare una proposta didattica efficace e multisfaccettata per la creazione di un polo di educazione alla legalità – spiega la presidente Elena Salvucci – mettendo in rete soggetti istituzionali e associativi che in Romagna svolgono un lavoro di ricerca e di divulgazione non solo sul tema delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali sul territorio, ma anche sui temi della cittadinanza attiva e dell’ecologia». Questa fase del progetto gode di una stretta collaborazione con l’Osservatorio sulla legalità del Comune di Forlì e dell’Università di Bologna e vede finora la partecipazione di una trentina di associazioni ed enti locali che si occupano di legalità, educazione e linguaggi creativi sul territorio forlivese e romagnolo, da Rimini a Ravenna.
Sito in viale dell’Appennino 282 a Forlì, vicino all’argine del fiume Montone, il podere è stato confiscato per usura circa 15 anni fa e affidato dal Comune alla cooperativa FOR.B (ex Ecosphera e Co.For.Pol.) che lo gestisce con finalità sociali, coltivando la terra anche tramite laboratori socio-occupazionali e l’inserimento di persone svantaggiate con il progetto “L’Altro Giardino”. Parallelamente, la condotta di Slow Food di Forlì e la Caritas Diocesana coordinano la realizzazione di orti sociali da affidare a persone e famiglie in temporanea crisi economica.
Enrica Camporesi

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