Giovedì 21 luglio 2016, in occasione del 70° anniversario del naufragio della barca Consolata nel mare di Cesenatico, si sono svolte due cerimonie per ricordare i 17 cittadini di Bussecchio che persero la vita in quel tragico evento. Le vittime erano tutte molto giovani, diversi gli adolescenti, come si può comprendere dall’età indicata tra parentesi: Paris Paganelli (42 anni), Domenica Versari (36), Giampaolo Paganelli (10), Deledda Paganelli (6), Amelia Mercatali (26), Rina Prati (20), Mirella Grillanda (13), Annetta Virdis (28), Paola Peddis (2), Franca Peddis (8), Luciana Montanari (12), Livia Casadei (10) Walter Casadei (1), Evelina Benini (38), Emilia Mazzi (39), Anita Pampigmoli (34), Mirella Farneti (9).
Le due iniziative, promosse dalla cooperativa forlivese Casa del Lavoratore e da quella di Cesenatico che raggruppa i pescatori locali, hanno registrato la partecipazione dei due sopravvissuti al ribaltamento della nave in seguito ad un improvviso e violento fortunale: Livio Farneti e Franco Paglierini, di diversi familiari e delle autorità delle due città. Al mattino, in mare, nel punto in cui si ribaltò la Consolata, Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico, Sara Samorì, assessore del Comune di Forlì, Gabriele Zelli, sindaco di Dovadola e Consigliere provinciale delegato, hanno gettato in acqua una corona di fiori e subito dopo un’analoga corona è stata deposta sulla lapide che sul porto canale leonardesco riporta i nomi delle vittime. Alla sera, di fronte a un pubblico molto numerose le 17 vittime di Bussecchio sono state ricordate nel quartiere di origine. A farlo sono stati Davide Drei, sindaco di Forlì, Valentina Montalti, assessore del Comune di Cesenatico, Arnaldo Rossi e Mario Drudi, rispettivamente presidente e segretario della Cooperativa Casa del Pescatore, e Giorgio Barlotti, presidente del consiglio di amministrazione della Cooperativa Casa del Lavoratore. Anche in questa occasione sono intervenuti Livio Farneti e Franco Paglierini, nonché alcuni testimoni di quella giornata. Particolarmente sentita la testimonianza del cesenate Pierpaolo Magalotti, il quale al momento della tragedia si trovava, con i genitori e altri gitanti, nella barca che seguiva la Consolata che riuscì ad approdare a riva senza conseguenze. Magalotti ha letto un racconto scritto da lui in dialetto romagnolo dove sostiene che ancora oggi, dopo settant’anni, rifiuta di andare al mare perché il ricordo di quello che vide il 21 luglio 1946 è molto vivo e indelebile.
Un applauditissimo concerto del Trio Iftode ha suggelato nel migliore dei modi la serata proponendo brani classici che hanno contribuito a rendere il tutto più suggestivo e toccante tanto che, alla fine, tutti si sono impegnati affinché in futuro possano essere organizzate manifestazioni analoghe per mantenere viva la memoria delle vittime.
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