A Dovadola Foscolo Lombardi continua a costruire strumenti musicali unici: al liutaio il Comune ha deciso di assegnare l’attestato di Benemerito  

Dopo Foscolo Rubini e Alfredo Boschini la Giunta comunale di Dovadola ha deciso di assegnare l’attestato di Benemerito a Foscolo Lombardi perché mantiene viva la storia di Dovadola e dei dovadolesi e perché continua con abilità, perizia e passione l’antica arte della liuteria. È uno degli ultimi liutai a praticare questa professione in Romagna lavorando il legno solo a mano, tanto che le varie fasi per la costruzione di uno strumento musicale (violino, viola, violoncello, contrabbasso, mandolino) vengono scandite da ritmi antichi. Gli strumenti realizzati in un ambiente dal fascino antico, tanto da sembrare un vero e proprio museo, sono degni della miglior liuteria nazionale. Foscolo ama profondamente il proprio lavoro. Ogni qualvolta qualcuno va a visitare la sua bottega, e succede molto spesso, sia gruppi sia singole persone, non è mai avaro nel descrivere le varie fasi di lavorazione, dalla scelta del legno alla sagomatura dei vari pezzi, dalla predisposizione delle parti più minute dello strumento all’assemblaggio finale. Racconta anche di aver ereditato questa passione, oltre a quella per la musica, dal nonno e dal padre e si rammarica di non aver ancora trovato qualcuno che proseguirà l’attività. È anche per questo che spesso è presente a fiere, sagre, manifestazioni culturali con tutto l’occorrente per mostrare come si pratica il lavoro di liutaio. Non si sottrae alla chiamata delle scuole dove insegna ai giovani la necessità, nonostante l’impervesare delle nuove tecnologie, di continuare i mestieri dov’è fondamentale la manualità.
Nel caso della produzione artigianale degli strumenti musicali si ha la possibilità di ottenere pezzi capaci di emettere un suono perfetto a dispetto di quelli realizzati in serie che nella quasi totalità hanno una resa musicale decisamente mediocre. “In questo difficile campo, ricorda il sindaco Gabriele Zelli, Lombardi segue l’esempio di altri famosi liutai dell’area del forlivese, come Giuseppe Secondo Paganini (Forlì 1870 – Firenze 1913) e Armando Barbieri (Asti 1893 – Forlì 1962), per citare i più noti. Del primo i biografi raccontano che imparò da autodidatta imitando il padre, più o meno com’è capitato a Foscolo Lombardi, e costruì il suo primo violino all’età di quindici anni. Nel 1899 realizzò il famoso “Quartetto Masini”, su incarico del tenore Angelo Masini oggi conservato nel Museo Romagnolo del Teatro di Palazzo Gaddi a Forlì, donato al Comune di Forlì da Raul Masini Risi, nipote del tenore. Il “quartetto” è composto da due violini, una viola e un violoncello, tutti strumenti di autentica bellezza e giudicati perfetti per eleganza di forma, per la vernice chiara e trasparente, il timbro e l’intesità del suono. Sono stati tutti restaurati nel 2009 grazie al contributo fornito dal Lions Club Forlì Host. Di Armando Barbieri, continua Zelli, si sa che l’abilità nello scolpire il legno si mostrò, come ebbe a scrivere lo storico della musica Michele Raffaelli: “Pienamente congegnale alla realizzazione di manufatti leutici (soprattutto violini), al punto da conseguire in più occasioni, sia in Italia che all’estero, significative affermazioni e riconoscimenti (in particolare nel 1937 a Cremona, in occasione della Mostra del Bicentenario Stradivariano, dove fu presente con un violino e una viola)”. Non lavorò, come spesso avviene, imitando i grandi liutai della scuola cremonese, ma su modelli e ispirazione propria”.
“Foscolo Lombardi è molto conosciuto a Dovadola, e non solo, precisano il vice sindaco Kabir Canal e l’assessore Marco Carnaccini, anche per la competenza in campo archeologico (è stato ispettore onorario della Soprintendenza Archeologica) e per la conoscenza della storia locale. Un sapere acquisito sul campo seguendo vari scavi archeologici e organizzando mostre su alcuni aspetti delle vicende locali, com’è avvenuto nel corso degli ultimi anni con inziative dedicate: al periodo dell’invasione napoleonica, al salvataggio di Garibaldi da parte dei patrioti romagnoli nel 1849, ai soldati dovadolesi impegnati nei due conflitti mondiali, alla Grande Guerra”.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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