L’ annuncio festante dell’arrivo del natale nel suo significato più profondo e della manifestazione del divino in Alto Adige è il tema centrale dell’opera dell’artista altoatesino Stefano Favaretto.
L’artista altoatesino Stefano Favaretto presenta in anteprima “The angel’s song”la seconda delle sue due opere/souvenir realizzate su vero marmo di Lasa per il Mercatino di Natale di Bolzano 2017 in collaborazione con l’ Azienda di Turismo e Soggiorno di Bolzano. Le opere/souvenir calamitate sono in vendita presso la sede dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano.
La seconda opera di Favaretto presenta l’Angelo celeste che annuncia con note dolci e soavi il nuovo tempo ed il nuovo avvento.
L’ annuncio festante dell’arrivo del natale nel suo significato più profondo e della manifestazione del divino in Alto Adige è il tema centrale dell’opera dell’artista altoatesino Stefano Favaretto.
Di nuovo si presenta l’opportunità di rinsaldare e di rimarcare il legame fra Terra, Cielo, Arte, Cultura e Storia. Il cherubino ligneo che fa parte della pala d’ altare intitolata “Incoronazione di Maria” , realizzata dal famoso scultore altoatesino Michael Pacher intorno al 1471, annuncia festoso l’ arrivo del natale e del trionfo del divino sulla materia, che in questo periodo dell’anno conosce l’espressione della sua massima potenza. Sullo sfondo emerge in maniera evidente la rappresentazione grafica delle zone dell’ Alto Adige realizzata da Favaretto tramite uno scatto vero a specchio di un frammento di pirite, minerale di cui sono ricche le Dolomiti e che rappresenta il territorio altoatesino come simbolo di una natura divina e trascendentale, molto vicina al cielo. La spiritualità e il senso più profondo del natale si fondono dunque in un’unica entità e prendono vita in Alto Adige tramite le dolci note suonate dall’Angelo, trattenute sulla materia lignea da Michael Pacher e riprodotte in tempi moderni e per immagini da Stefano Favaretto.
La bellezza e purezza del marmo di Lasa, patrimonio e dono delle montagne altoatesine suggellano infine la celebrazione del divino, immortalandola per sempre nella memoria locale ed universale, all’interno di un microcosmo capace di racchiudere in sè tutta la completezza e la forza del macrocosmo.
Un artista che riesce a fare emergere l’arte e la luminosità dalle cave di marmo è un artista che sa esplorare ed interpretare le profondità e le oscurità per tramutarle in preziose immensità. Questa pregiata creazione artistica riesce a coniugare e ad assimilare luoghi e tempi opposti e lontani fra loro, quali: Terra e Cielo, contemporaneità e classicità, solidità e leggerezza, pur mantenendo viva come costante la propria terra d’origine. La scelta di rappresentare i Mercatini di Natale a Bolzano ne è la piena conferma, là dove la classicità di Michael Pacher risorge dalla metà del’400 per sposarsi con la contemporaneità di Stefano Favaretto ,che attraverso la melodia soave del suono dell’Angelo, crea l’origine e l’alito del bacio fiabesco del principe, l’unico in grado di risvegliare la dormiente principessa.
La scultura con la solidità del marmo e del legno si sposa con la leggerezza della fotografia e le nozze vengono celebrate sull’altare bianco di marmo di Lasa.
Riguardo al prezioso marmo, Lasa è situata in provincia di Bolzano in Trentino-Alto Adige, più precisamente in Val Venosta, lungo il corso del fiume Adige,
Lo stemma del Comune di Lasa rappresenta un martello e due scalpelli rossi, disposti in banda su sfondo bianco rigato di nero.
Il campo bianco e nero simboleggia i giacimenti di marmo, il martello e gli scalpelli simboleggiano gli strumenti per la sua lavorazione che è anche la risorsa primaria del borgo. Lo stemma è stato adottato dal 1966.
Riguardo a Michael Pacher ( Falzes 1435 – Salisburgo 1498) è stato un apprezzato e stimato pittore e intagliatore austriaco.
È considerato inoltre uno dei maestri più importanti del Quattrocento austriaco, vero punto di contatto tra arte nordica e costruzione prospettica di tipo rinascimentale italiano.
Intorno al 1450 Michael Pacher si recò a Padova, dove entrò in contatto con l’arte di Iacopo Bellini, Donatello ed Andrea Mantegna. Il periodo italiano e i contatti avuti con questi importanti artisti, lasciarono un segno profondo in tutta la sua produzione artistica successiva.
Infine ultimo ma non affatto ultimo, riguardo a Stefano Favaretto, originario di Merano, è un artista originale e innovativo che ha saputo trasferire la sua passione professionale di psicologo in quella di fotografo e artista, proponendo una nuova forma di espressione d’arte che cerca di creare una singolare simbiosi fra la leggerezza della fotografia e la pesantezza del marmo.
L’incontro di tutte queste energie creative ed artistiche è risultato essere come inno alla Terra altoatesina che così generosamente ha dato origine a Pacher, a Favaretto, al marmo di Lasa, ai Mercatini di Natale e alla splendida città di Bolzano, tutti uniti in un gesto collettivo di luminosa rinascita.
Rosetta Savelli
30 agosto 2017
Questo post è stato letto 402 volte