Che futuro per il Bufalini?

Si parla tanto del nuovo ospedale e nessuno dice niente su cosa fare dell'attuale struttura. Sembra quasi un problema di lana caprina. Forse non ci si rende conto che è un patrimonio immobiliare di immenso valore e di proprietà pubblica

Una premessa doverosa: sono favorevole alla costruzione del nuovo ospedale. Lo sono per tutta una serie di motivi. Principalmente perché il Bufalini comincia ad essere inadeguato. È vecchio, ma non è questo  il problema principale. Il vero elemento dirimente, dal mio punto di vista, è l’inaccessibilità. Si parla tanto di parcheggi e poi quando di presenta la vera emergenza tutti tacciono.

 

C’è poi un’altra cosa da considerare: lo spostamento dell’ospedale darebbe una risposta definitiva al problema del traffico cittadino. Ora la vera emergenza resta la circonvallazione sud. Togliendo il traffico di attraversamento diretto al Bufalini si risolverà buona parte del problema.

 

C’è poi l’obsolescenza di una struttura che ha più di 70 anni. Non è cadente, per carità, ma è fuori di dubbio che richiede continui interventi.

Per questo sono favorevole allo spostamento dell’ospedale. Ma ho l’impressione che il dibattito sia monco. Per prima cosa a Villa Chiaviche io non sposterei solo il Bufalini, ma anche il Laboratorio unico. È a Pievesestina e l’Asl paga un affitto molto alto. Non a caso Maria Basenghi, allora direttore generale dell’Asl, lo voleva acquistare (coi soldi dell’affitto avrebbe pagato il mutuo), ma la Regione disse no. Bisognerebbe farlo adesso anche perché, facendo parte di un progetto complessivo, i costi di realizzazione sarebbero molto più bassi. Proviamo a parlarne?

 

Poi c’è il tema del futuro dell’attuale Bufalini. Secondo Paolo Lucchi si deve salvare la Piastra servizi e il resto demolirlo per farci un parco. Non sono d’accordo. Chi mi conosce sa che non sono un cementificatore. Però quello, secondo me, è un patrimonio immobiliare che andrebbe tutelato. Ci si potrebbe fare un’infinità di cose e determinare le politiche urbanistiche dei prossimi 25/30 anni.

Il problema però non è la diversa visione si cosa fare di quella struttura, ma la totale assenza di dibattito. Della realizzazione del nuovo ospedale se ne parla da anni. Ricordo che Lucchi lanciò l’idea più o meno nel 2012. Inoltre da più di un anno c’è stata l’accelerata. Ma del futuro del Bufalini nessuno ne parla. Come se fosse un problema di lana caprina.

 

Ma per favore. Qui si parla di buona parte della città del futuro. La politica, secondo me, non deve essere questo. Fare politica significa avere delle idee e proporle. Cercare di tenere alto il dibattito sui propri progetti. Invece cosa succede (non solo a Cesena, per carità), si rincorre. A dettare l’agenda politica è la maggioranza. E l’opposizione rincorre. E, a aiel punto, non resta altro che la prova muscolare che poi, quasi sempre, è fine a se stessa. Uno degli esempi è Macfrut. Ne riparleremo.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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