Mercato ambulante in difficoltà

C'è meno gente. Affollati soprattutto i banchi con i prezzi molto bassi. Per l'inversione di tendenza servono cambiamenti

Difficilmente si farà in questa legislatura, ma una delle priorità della prossima amministrazione comunale dovrà essere la riforma del mercato ambulante. Se ne sente il bisogno. Perché non è più quello di un tempo. È in crisi, né più, né meno dei negozi tradizionali.

 

Delle difficoltà che sta attraversando il mercato ne sentivo parlare da tempo. Per cercare di capirci qualcosa di più ho provato a frequentarlo. Era da un po’ che non ci  andavo. Premetto che l’ho fatto il mercoledì, dei due il giorno più debole. Però quello che ho visto non è neanche il lontano parente del mercato che mi ricordavo.

È diminuita in maniera sensibile la gente che lo frequenta. Come sono lontani i tempi in cui si parlava di tenere i banchi anche il pomeriggio. Mercoledì scorso fra l’altro fra gli ambulanti c’erano tantissimi vuoti. Specialmente in viale Mazzoni. Gli stalli attaccati al muro della rocca erano quasi tutti liberi. Inoltre la gente non è che corresse a fare acquisti. I più affollati (nemmeno troppo per il resto) erano i banchi con merce a due e cinque euro. Un segnala non entusiasmante. Inoltre mercoledì era piuttosto desolata anche lo spazio davanti a San Domenico che, di solito è un punto di ritrovo. La speranza è che la colpa fosse del freddo tagliente.

 

Ma perché questa crisi? Innanzitutto va detto che anche il mercato ambulante risente delle enormi difficoltà che ha quel genere di  commercio. È sistemico. Poi sono in molti a ritenere che ci sia anche un problema di offerta. Sostengono che non avrebbe più la qualità di una volta. E i clienti che la cercavano tendono ad allontanarsi sempre più mettendo in difficoltà anche quei commercianti che continuano a proporre prodotti di qualità.

Resta il fatto, comunque, che si debba mettere mano all’organizzazione del mercato stesso. A me non dispiaceva l’idea di liberare piazza del Popolo. Ma, forse, non è il momento più indicato per fare un cambiamento radicale. Però qualcosina si potrebbe pensare. Come, ad esempio, togliere i banchi dalla parte opposta al Comune. In quel modo le attività (bar e ristoranti) potrebbero mettere delle pedane fisse e rendere più appetibile la piazza. Soluzione adottata in tutte le più importanti piazze europee. Fra l’altro una piazza più frequentata da parte dei clienti dei pubblici esercizi farebbe bene anche al mercato ambulante.

Non pare poi sbagliata neppure l’idea di  metterci più fresco. Una cosa è certa: serve intervenire. E bisognerebbe cercare di farlo in fretta se si vuole cercare di dare quell’inversione di tendenza della quale il mercato ambulante ha assolutamente bisogno.

 

Non siamo ancora all’eutanasia, ma i segnali non sono incoraggianti. Per niente.

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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