Documento di Mille Papaveri Rossi
Gestione dei rifiuti e inceneritori è il tema trattato dal documento di Mille Papaveri Rossi.
I dati dell’iniziativa di biomonitoraggio nelle unghie della popolazione infantile nel territorio di Forlì, “Difendiamo l’Ambiente con le Unghie”
(https://www.facebook.com/difendiamolambienteconleunghie/?fref=ts), e presentati qualche giorno fa a Forlì, dicono che vicino agli inceneritori, l’aria è più inquinata, registrando un quantitativo di metalli pesanti superiori.
Dati sui quali non possiamo e non vogliamo chiudere gli occhi. Anzi, dati che danno maggiore sostanza alla nostra lotta perché Cesena e i comuni del territorio cesenate (ma il discorso vale anche per quelli del Ravennate, e non staremo con le mani in mano), abbandonino la “gara” a rilevanza europea per la gestione dei rifiuti e prendano invece la strada intrapresa da Forlì e dai comuni del comprensorio Forlivese (già in fase avanzata), per una gestione “in house” dei rifiuti.
Fondamentale parlare di comportamenti virtuosi, di porta a porta efficiente, di raccolta differenziata spinta, ci chiediamo che fine abbia fatto la raccolta differenziata per il centro storico di Cesena, dopo la pensata sulla “raccolta itinerante”, che noi e buona parte dei residenti avevamo definito esilarante, il nulla, con cassonetti sempre traboccanti che sono ancora più irritanti. E poi parlare di riduzione dei rifiuti, di “nuova vita” per i rifiuti.
Perché chiudere almeno uno degli inceneritori della vicina Forlì, oggi ben due, di cui uno per rifiuti ospedalieri, è questione fondamentale. Quello di Hera, sempre a pieno regime è ricettore finale del rifiuto indifferenziato di buona parte della Romagna per un totale di 120.000 tonnellate di rifiuto indifferenziato bruciato, limite che andrebbe comunque ridotto e rivisto al ribasso.
Il silenzio di chi governa e amministra le nostre città é assordante.
Chi chiama “termovalorizzatori” gli “inceneritori” probabilmente cerca di addolcire una pillola alquanto indigesta o di gettare un po’ di fumo negli occhi dei cittadini. Ma quando si parla di rifiuti e di interessi economici mostruosi (in questo caso oltre un miliardo di euro), è necessario invece tenere gli occhi ben aperti e mettere in campo soluzioni virtuose. Perché l’ambiente, il nostro territorio, unico e prezioso, il nostro futuro, vanno tutelati!
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