Serve la nuova E45

Opera bloccata fa Renzi. Ma il progetto è pronto. Serve solo la volontà politica. Sarebbe utile per la sicurezza. Ma anche in volano per l'economia

Dateci la nuova E45. Garantirebbe più sicurezza e sarebbe un volano importante per lo sviluppo dell’economia romagnola, in particolare quella cesenate.

 

La E45 ha una storia lunghissima. All’inizio si chiamava E7. Pensate, all’inizio degli anni Settanta nacque a Cesena il settimanale Romagna. Il titolo di copertina del primo numero fu “E7 l’incompiuta”. I lavori precedettero  lentamente. L’opera fu terminata a metà degli anni Novanta. Ma era nata vecchia. Era sotto gli occhi di tutti che era inadeguata per supportare la mole di traffico quotidiano. Poi c’è sempre stato il problema dell’inadeguatezza del fondo stradale.

Ben presto si cominciò a parlare di autostrada, la Orte / Mestre. Il gruppo Bonsignore presentò il progetto col quale partecipare al project financing. Oltre a potenziare l’attuale tracciato anche con tratti rifatti completamente, era prevista la realizzazione della Romea bis, il collegamento Cesena/Mestre. In questo modo sarebbe stata una porta verso l’Europa dell’est.

 

Dopo un lungo tira e molla il governo Letta diede il via libera alla realizzazione di un’opera del costo oscillante fra gli otto e i nove miliardi di euro, tutti a carico del privato. Lo Stato rinunciava ai soldi dell’Iva. Un accordo che sembrava soddisfare tutti. Ma poi la doccia fredda arrivata dal governo Renzi: il ministro Del Rio ha bloccato il progetto.

Decisione, a mio avviso, cervellotica. Ed è così che continuiamo ad avere un’arteria stradale sempre più inadeguata e pericolosa. Per rendersene conto è sufficiente farsi un giretto in qualsiasi momento. Se poi si parte quando piove l’esperienza sarà ancora più interessante. Di sicuro è difficile ritenere che siamo nel 2018.

 

Ma non è solo un problema  di sicurezza, comunque molto rilevante. La mancata realizzazione della Orte/Mestre è un freno allo sviluppo economico. Innanzitutto mi pare assurdo bloccare il progetto del principale collegamento con l’Europa dell’Est. A trarne beneficio non sarebbe solo la Romagna, ma tutto il paese. Non dimentichiamo che la E45 a Orte si collegherebbe con la A1.

 

Va da sé che un simile progetto ne trarrebbe grossi vantaggi Cesena che diventerebbe uno dei nodi stradali più importanti d’Italia. Quasi a livello di Bologna che rischierebbe di perdere consistenti quote di mercato. Comprese quelle aeree. Con la realizzazione della nuova E45 sarebbe logico pensare alla riapertura dell’aeroporto forlivese. Non va dimenticato che il progetto Bonsignore prevedeva la realizzazione del collegamento veloce fra Cesena e Forlì (Emilia bis). Quelli che, in gergo, venivano chiamati peduncoli.  Sarebbe stato anche l’anello di congiunzione dell’asse fra Cesena/Forlì/Ravenna.

Invece si è trattato di un sogno di mezza estate. Però non è finita. O non sarebbe. Il progetto è sempre lì. Pronto a decollare. Fra l’altro nel novembre 2014 c’era già stato il via libera dal Cipe. Il progetto era stato  approvato, “con prescrizioni e raccomandazioni”. Quindi per ripartire sarebbe sufficiente la volontà politica. Ci sarà?

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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