Un piano casa

La proposta di Renato Lelli (Pri)

Un piano casa rivolto alle fasce più deboli. Questa la proposta di Renato Lelli (Pri).

Cesena – come del resto tutti i Comuni – ha alcune grosse problematiche. L’occasione elettorale dovrebbe essere quella per cui i partiti consapevoli di questo, indicano la loro risposta. Il problema vero è che spesso si preferisce parlare alla pancia piuttosto che affrontare in modo ragionato quelli che sono i temi di fondo a cui la nuova amministrazione deve dare risposte. Uno di questi grandi temi è l’edilizia.

Renato Lelli (a destra)

Tutti sono consapevoli che è un settore in profonda crisi, che occorre fare qualcosa, che la soluzione dipende solo parzialmente da quello che le Amministrazioni locali possono mettere in atto e che la vera svolta sarebbe rappresentata da politiche di governo capaci di rilanciare il settore. Cosa si può fare a Cesena? Indirizzare la spesa pubblica verso investimenti capaci di creare un sistema infrastrutturale efficiente che a sua volta rappresenta condizione preliminare ed un volano per attirare investimenti anche da parte del mondo privato; completamento della Secante (lotto zero), ristrutturazione (rapida) della E45, parcheggi per attività e residenti del centro, sono tutti elementi che i repubblicani sostengono in quest’ ottica.

Ovviamente non tutte le spese sono direttamente in carico alla amministrazione comunale, ma la nuova amministrazione deve impegnarsi a fondo perché ogni ente faccia la sua parte, trasformando le promesse in cantieri aperti.

Renato Lelli

Lo sviluppo zero e la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente previsti giustamente dalla nuova Legge Urbanistica Regionale, si deve tradurre in un impegno per la prossima amministrazione a stanziare la maggior parte delle risorse disponibili per la ristrutturazione, la messa in sicurezza e l’ammodernamento del patrimonio pubblico, che tra l’altro permetterebbe di mettere in cantiere una serie di appalti di entità tale da rimanere entro i limiti per poterli riservare alla imprenditoria locale. Tutto questo a partire dal consolidamento antisismico delle scuole.

Renato Lelli

Infine il tema casa. Da tempo anche a Cesena manca un piano casa capace di affrontare il problema e risolverlo in modo adeguato. A molti è passato di mente anche l’esistenza dei piani di edilizia economico-popolare, i PEEP, abbandonati per la scarsità di risorse, quasi che la loro normativa istitutiva fosse stata tacitamente abrogata. Cesena in passato si è contraddistinta anche in ambito più vasto come esempio di capacità di aver investito nel settore, offrendo attraverso i PEEP stessi opportunità notevoli per permettere la casa in proprietà anche a chi ha livelli di reddito non elevati.

Oggi a Cesena le condizioni sono diverse dal passato. Si parla di oltre 2000 alloggi nuovi invenduti: Il rischio principale è che se la crisi dovesse continuare gran parte di questi finirebbero alle banche costrette a liberarsene comunque, con il risultato di ridurre il reddito per le poche imprese rimaste ancora in vita. Occorre quindi impegnarsi affinchè attraverso accordi tra le parti, Comune, banche ed imprese offrano a chi ha determinate condizioni di reddito sotto una certa soglia la possibilità di acquisire alloggi a basso costo distribuendoli in zone diverse della città per non creare ghetti.

Acquisire anche, attraverso un piano poliennale, alloggi che dovrebbero aumentare il patrimonio ERP. Mettere in piedi un piano per alloggi a riscatto per giovani coppie. Proprio per questo abbiamo sempre ritenuto che il “progetto Novello” ed il social housing non fosse la soluzione giusta, capace di dare risposte adeguate. Gli alloggi realizzati in attuazione di queste politiche devono essere destinati a soddisfare la domanda di servizi abitativi di un’utenza eleggibile alla prestazione solo se in possesso di ben precise caratteristiche. Quelle prevalenti attengono alla condizione economica: è necessario non superare determinati valori di reddito. La prima caratteristica dell’edilizia sociale è quella di essere rivolta alle fasce più deboli della popolazione. Il soddisfacimento del fabbisogno abitativo dei meno abbienti può avvenire solo se i servizi sono offerti loro a condizioni migliori di quelle, per essi inaccessibili, di mercato.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.