Il popolo del web dice NO al nuovo centro di via Bertini

La creazione di una nuova area commerciale tra le vie Bernale e Bertini, attraverso una variante urbanistica che dovrebbe essere votata dal consiglio comunale il 27 luglio, scatena tante reazioni anche tra i cittadini, che commentano sui social e on line l’ipotesi. Chi è contrario ricorda l’inquinamento acustico e ambientale di una nuova costruzione che rischia di dare il colpo di grazie alle piccole e medie attività della zona e del centro, ha attivato una petizione su change.org che ha ormai raccolto 2000 adesioni ( http://chng.it/hBtjZ54X) e  ha organizzato un sit-in in piazza Saffi. I favorevoli, dal canto loro, valutano positivamente l’impatto occupazionale (500 posti di lavoro) e l’investimento da circa 35 milioni di euro per la città. Tante voci dei cittadini che commentano le notizie, per avvalorare le due “parti”. “Personalmente guardo il centro cittadino, spegnersi lentamente. Piccole attività commerciali fatte di persone professionali, chiudere le saracinesche. Capisco che questo possa essere un progetto per contrastare il monopolio Conad. Ma la spesa si può fare comunque altrove, non per forza in un superstore o Iper. Quindi io mi chiede se ce ne veramente bisogno di un altro Centro Commerciale occupato dai soliti marchi commerciali che propongono la medesima merce dell’Iper vicino. Esselunga (il marchio che dovrebbe occupare la superficie di vendita alimentare da 2.500 metri quadrati, ndr) sarà pure un marchio che ti propone qualità, ma preferisco cercarmela dagli agricoltori di zona a km0, dal caseificio di Predappio, dai fornai artigianali della città o delle zone di provincia, dai macellai di fiducia e dalle aziende vinicole della Fratta Terme” si legge in un post.

“Conad e Coop – si legge poco dopo – sanno di non essere all’altezza di Esselunga ecco spiegato l’ostruzionismo nei suoi confronti è solo questione di interessi”.

“Bene o male, esiste una pianificazione urbanistica comunale adottata dopo consultazioni con tutte le parti coinvolte, comprese le ditte proprietarie delle aree edificabili. Se Esselunga si inserisce nel mercato forlivese rispettando la pianificazione corrente e glielo si impedisce, è sbagliato ed illegale.
se invece vuole inserirsi solo se si cambiano le carte in tavola, con una manovra calata dall’alto in piena emergenza covid, assecondata dall’attuale maggioranza che per dieci anni ha detto peste e corna sul modello di sviluppo incentrato sulle grandi superfici commerciali… be’ è un discorso politico ben diverso”

C’è chi allarga la visione a tutta la città: “Questa giunta sta facendo una politica completamente sbagliata a Forlì non servono supermercati servono piste ciclabili, riqualificare il centro storico restaurando non distruggendo, sistemando le aree dismesse vedi ex Eridania. Tante le promesse fatte in campagna elettorale ma in questo modo tradite gli elettori” dice un lettore, e un altro: “Non serve un nuovo centro commerciale, in centro e ai Portici ci sono tanti negozi chiusi e altri purtroppo chiuderanno”; un altro ancora: “Sono d’accordo sul fatto che non occorre costruire un nuovo centro commerciale, anche tenuto conto che già in zona ce ne sono già tanti e, per dirla tutta, i Portici sono in abbandono e i negozi del centro languono. E poi ci sono tante aree dismesse da bonificare e recuperare, e così pure tanti edifici in centro che sono da ristrutturare”. “Se non ci si mette in testa di vietare superfici di vendita superiori a 400 mq per le piccole attività non c’è scampo” ribadisce un altro cittadino. Un altro lettore: “È ora di finirla con i centri commerciali troppi ce ne sono a Forlì e troppe sono le piccole aziende che stanno chiudendo causa loro. Ci sono altre priorità a Forlì. È assurdo che queste multinazionali facciano il bello e il brutto tempo….Sindaco Zattini riflettici non deludere chi ti ha appoggiato, stai facendo tante cose belle continua così”.

Tra i favorevoli c’è chi commenta: “è mai possibile che si parli solo di mangiare… alimenti. I forlivesi sanno fare anche altro e poi con 5 realtà già esistenti nel raggio di 500 mt, piccole-medie-grandi-iper, cosa e chi ci guadagnerebbe e risparmierebbe ancor di più che già non si faccia e tutti quei lavoratori di questi centri già esistenti e tutto l’indotto relativo che fine farebbero? Solo con questi nuovi progetti commerciali e altri ancora spero, Forlì diventerà un centro di attrazione per gli acquisti di provenienza anche di altre cittadine del circondario regionale, stimolando così il turismo, investimenti, posti di lavoro e nuovi capitali per investimenti sulla infrastruttura della nostra città! Cerchiamo di allargare le vedute e trovare nuove soluzioni più consone ad una società moderna”.

E c’è chi guarda oltre: “Con tutti questi centri commerciali che sono già e attorno poi con quello nuovo in arrivo nel quartiere faranno aumentare I prezzi di vendita e affitti delle case” dice un lettore e un altro aggiunge: “Perchè non fate una mossa più intelligente…. un bel parco pubblico visto che intorno è pieno di case e fabbriche… un pò di ossigeno non guasta mai?”

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